I riferimenti nell’Eneide di Virgilio e in un’antica cartina, la Tabula Peutingeriana
Castro è il primo approdo di Enea. E il sindaco vuole ridarle il suo antico nome
Il ritrovamento di una statua di Atena confermerebbe che la cittadina in provincia di Lecce è il luogo in cui è sbarcato il giovane troiano. Il primo cittadino: ’’I tempi sono molto lunghi, ma vogliamo che torni a chiamarsi Castrum Minervae’’
Roma, 16 giu - (Ign) - Di ’Castrum Minervae’ parla nei suoi scritti lo storico Dionigi di Alicarnasso. E con lui anche alcuni commentatori di Virgilio sono concordi nell’indicare in un’antica città cretese, che si specchia nel mare del Salento, il primo approdo di Enea in Italia. Per anni storici e archeologici si sono interrogati su quale fosse, di preciso, il luogo in cui sbarcò il giovane troiano. E, per anni, città e paesi del Salento si sono contese la paternità di quell’approdo. Oggi il sindaco di Castro, Luigi Carrozzo, è sicuro che la sua città sia l’antica Castrum Minervae e, supportato da ritrovamenti archeologici e antiche cartine, ha tutte le intenzioni di ridarle il suo nome latino.
’’E’ una storia che inizia da molto lontano - racconta il primo cittadino a Ign, testata on line del gruppo GMC-Adnkronos -, che passa dall’origine del nome della città (Castro viene da castrum che in latino vuol dire fortificazione ndr), da un’antica cartina latina, la Tabula Peutingeriana, che indica Castrum Minervae come il punto di arrivo di una prosecuzione della via Appia che giunge all’attuale Castro, per arrivare ad una statuetta in bronzo della dea Atena, risalente al IV secolo a.C. e ritrovata qui solo pochi giorni fa, che, secondo l’archeologo Francesco D’Andria, rimanda chiaramente a Enea e al suo primo approdo’’.
Nell’Eneide, il poeta latino racconta di un tempio dedicato alla dea Minerva che Enea scorse avvicinandosi alle coste italiche. Un tempio edificato su una rocca alta a dominio del mare e che coincide perfettamente con il tempio antico di Castro. ’’Vorremmo ridare a Castro - continua il sindaco - il suo nome orginario, ridandole quel legame con il suo passato e la sua storia che hanno mantenuto città come Paestum. Ma sappiano che i tempi sono molto lunghi e che si tratta di un iter complesso e che comporta anche grossi problemi’’.
Al di là infatti di un atto del consiglio comunale necessario per avviare le procedure, cambiare il nome di un paese portà con sé numerose conseguenze. Significa cambiare le cartine, i dati anagrafici dei suoi abitanti, i codici fiscali, le piante del catasto e tante altre cose. Chissà dunque se Castro riuscirà a riavere il suo antico nome.