Premetto che ciò che ciascuno dice o scrive, è soggettivo; non è verità in generale , è verità per chi, appunto, lo pensa.
Ho appreso con ritardo la notizia del prorogato riconoscimento a Franco Battiato della laurea honoris causa in lettere e la motivazione sottostante.
Non condivido la decisione, nè della negazione , nè dello slittamento dei tempi.
Penso che una laurea ( honoris causa o meno) si attribuisca per qualità di materia, conoscenze sostanziali, come dire : titolo in corrispondenza di specifici e indubbi meriti ( in tal caso c’è "l’aggravante" che nei comunicatori pubblici ( si passi il termine) i meriti sono giudicabili pubblicamente, appunto.E i meriti di Battiato sono indubbi.
Avrei capito se in una dichiarazione (realmente resa da Battiato, comprovabile oggettivamente ; che so, una intervista in tv) Battiato avesse dichiarato che il frammento in greco di "Di passaggio" fosse stato ripreso da un frammento di Eraclito , anziche di Callimaco, o che Sarcofagìa fosse stata tratta dal "De esu carnium" di Sofocle .
La sospensione di una laurea sarebbe stata scontata.
La dichiarazione rilasciata ( se rilasciata) rientra nella libertà di manifestazione di pensiero , compresa la libertà di esprimere opinioni politiche. ( Questo è legislativamente previsto persino per i dipendenti degli enti pubblici , università comprese.). "Lasciare una terra" : forse una estremizzazione istintiva di un dubbio, una preoccupazione umana , una incertezza soggettivissima e personalissima su una situazione politico, sociale ed economica, oltrechè culturale, che credo rilevi paradossalmente ancor di più l’attaccamento ad un contesto , la sensibilità e la lealtà di un uomo. Di certo non credo significhi lasciare con la mente e con l’anima la gente di Catania , quella terra, quelle origini.Sarebbe rinnegare se stesso, sarebbe rinnegare una appartenenza ( consiglio il film "Perduto Amor").
Valutare il" complessivo "di un uomo-artista, non sarebbe così sbagliato, no? Mi piacerebbe che non ci fossero strumentalizzazioni partitiche , che con la politica hanno poco ,forse nulla a che vedere e che le metonimie fossero utilizzate più correttamente, non stralciando all’occorrenza "pezzettini" ( come una frase)per arrivare a generalizzare e a "penalizzare" il niente che c’è da penalizzare.
Sono perplessa rispetto all’iter bloccante posto in essere e alla motivazione.Questo suscita più scalpore che non la frase rilasciata da Battiato.
Credo ( opinione soggettivissima) che "La Cura " sia una vera poesia d’amore , che L’invito al viaggio sia un magnifico "quadretto" baudelaireiano , che "L’ode all’inviolato" sia un ognuno di noi alle difficili prese con se stessi , con l’ esistenza, "Lontananze d’Azzurro" , un ottimistico pessimismo talora incompreso.
La notizia che ho letto spero sia uno scherzo:Vogliono un concerto gratuito
Grazie.
Paola.