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Ma che "gioco" è?!!! Fermare tutto!!!

CALCIO: UNA CATASTROFE. PER IL DERBY CATANIA-PALERMO INCIDENTI E SCONTRI. Morto l’ispettore capo di polizia Filippo Raciti e oltre cento feriti. Pancalli: "Ora basta, veramente basta"!!! Fermati tutti i Campionati e la Nazionale - a cura di pfls.

sabato 3 febbraio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[..] L’ispettore capo di polizia Filippo Raciti è morto alle 22.10 per arresto cardio-respiratorio a seguito delle esalazioni di una bomba carta gettata all’ interno dell’ autovettura in cui si trovava.
Lo si apprende dai medici del reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi dove l’ ispettore capo Filippo Raciti è deceduto. Le manovre di rianimazione cardio-respiratoria, ricostruiscono i medici, sono state immediate malgrado l’ altissima affluenza di feriti. "Trascorsa un’ ora - (...)

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> CALCIO: UNA CATASTROFE. PER IL DERBY CATANIA-PALERMO INCIDENTI E SCONTRI. Morto l’ispettore capo di polizia Filippo Raciti e oltre cento feriti. Pancalli: "Ora basta, veramente basta"!!! Fermati tutti i Campionati e la Nazionale.

lunedì 5 febbraio 2007

Folla per i funerali di Filippo Raciti

La piazza e la cattedrale erano gremite. Numerose messe sono state celebrate anche in altre città.

CATANIA. Con la benedizione della salma si sono conclusi i funerali di Filippo Raciti, officiati dall’arcivescovo metropolita di Catania Salvatore Gristina e dal nunzio apostolico in Italia (prossimo Arcivescovo di Palermo) Paolo Romeo. In prima fila la moglie Marisa e la figlia di Raciti, ma anche numerosi rappresentanti della politica: i Ministri Giuliano Amato e Giovanna Melandri, il vice ministro Minniti, il Capo della Polizia De Gennaro, gli On. Castagnetti, Casini, Fini ed il Presidente della Regione Siciliana Cuffaro. Tra i banchi della Cattedrale anche il presidente del Messina Pietro Franza, quello del Catania, Antonino Pulvirenti, con l’amministratore delegato, Pietro Lo Monaco, e l’intera formazione rossazzurra. Il Duomo era pienissimo, così la piazza, stipata in ogni angolo. Migliaia di cittadini catanesi e decine di delegazioni di reparti della polizia di Stato venute da varie parti d’Italia sono accorsi per l’estremo saluto al collega. Il Reparto Mobile di Bari ha innalzato uno striscione con la scritta «Addio Filippo».

IL DISCORSO DELLA VEDOVA AI FUNERALI

«Era un grandissimo uomo. Sincero leale, affidabile, disponibile. Era un educatore alla vita. Spero che lo sia anche nella sua morte. Spero che non ci sia nessuna altra famiglia a provare questo dolore. Lo sport è una cosa bella, la violenza no». È il messaggio forte che la vedova dell’ispettore Filippo Raciti, ucciso durante il derby Catania-Palermo, ha letto nel corso dei funerali. Marisa Grasso ha anche rivolto un messaggio ai tutti quei giovani, che «immaturamente e stupidamente» vedono spesso nelle divise un nemico da abbattere, perchè fatti come questo non abbiano più a ripetersi. «Tutti conoscete i suoi pregi -ha detto- venerdì quando ho appreso della notizia ho subito un duro colpo, c’eravamo salutati poco prima come al solito: ci vediamo dopo. Mio marito aveva grandi qualità, era un uomo sincero, leale e disponibile. Non lo vedo morto, è sempre presente. E che fosse un educatore alla vita lo testimoniano i suoi colleghi che in questi giorni mi sono stati vicini dicendomi sempre "Filippo lo avrebbe fatto per noi". Vorrei che Filippo diventasse anche un educatore alla morte, che non ci siano più famiglie costrette a piangere i loro cari e che i ragazzi riflettano. La violenza fa troppo male».

IL MESSAGGIO DELLA FIGLIA

«Ti giuro che sono stata, sono e sarò sempre fiera di essere tua figlia» e «spero solo che la tua morte induca la società a cambiare». Con queste parole Fabiana, la figlia di Filippo Raciti, conclude il breve messaggio letto ai funerali del padre, a cui, con voce rotta dal pianto, si rivolge per l’estremo saluto. «Avevo deciso - confessa fra le lacrime la giovane - di farmi del male, non mangiando e non bevendo più. Ma molta gente mi ha convinto che avrò bisogno di forze», perché «mi aspetta un momento difficile». «Senza di te la vita non sarà più facile» dice ancora fra le lacrime e sostenuta da un lungo applauso Fabiana, «perchè tu eri bravi in tutto, ma soprattutto eri bravo a fare il papà». Un papà «a cui ero uguale in tutto», racconta la figlia del poliziotto ucciso, dalle labbra «grosse» al ginocchio «che da qualche problemino». «Spero solo - conclude Fabiana - che la tua morte induca la società a cambiare e ti giuro che verrà fatta giustizia».

L’OMAGGIO DELLA CITTA’

Per tutta la notte non si è fermato l’omaggio dei catanesi all’ispettore capo della polizia Filippo Raciti morto venerdì sera negli scontri dopo la partita di calcio Catania-Palermo. Anche stamani la camera ardente allestita nel comando del decimo Reparto Mobile della polizia di Catania in corso Italia è stata visitata da miglia di cittadini desiderosi di porgere l’ultimo saluto al poliziotto. Sono centinaia i mazzi di fiori deposti dentro la caserma e fuori. Ci sono anche diverse sciarpe rossoblu lasciate da tifosi del Catania.

UN RADUNO SPONTANEO VICINO ALLO STADIO

Decine di giovani si sono radunati a partire dalle 10 in piazza Spedini, nei pressi dello stadio di Catania, per ricordare l’ispettore ucciso venerdì negli scontri dopo la partita Catania-Palermo. Si tratta di un’iniziativa spontanea, di un gruppo di catanesi commossi per la morte del poliziotto. I promotori della manifestazione hanno diffuso un volantino. Questo il testo: «Per non dimenticare nostro fratello Filippo morto sul campo di un’assurda quanto surreale guerriglia urbana, assassinato barbaramente, così com’è stata assassinata l’anima di un’intera città. Catania onesta è chiamata a rispondere massiccia, in assoluto silenzio di testimonianza e cordoglio».

* La Stampa, 05.02.2007


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