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Senza pietà ("charitas")!!!

COPYRIGHT. "IN GOD WE TRUST": TUTTO A CARO-PREZZO ("DEUS CARITAS EST")!!! LA MICROSOFT E LA "PIRATERIA" DEL PRESIDE di UNA SCUOLA RUSSA. BILL GATES, MIKHAIL GORBACIOV, E IL PROF. ALEKSANDR POSONOV.

mercoledì 14 febbraio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] L’insegnante, direttore di una piccola scuola di provincia, è stato arrestato con l’accusa di pirateria informatica a causa di alcune copie illegali di Microsoft Windows trovate sui computer della scuola. Posonov - che si è subito discolpato dicendo di avere comprato il software come originale - è diventato un caso in Russia. E in molti si sono schierati dalla sua parte.
Lo stesso presidente Vladimir Putin, nella sua ultima conferenza stampa, ha condannato la persecuzione del (...)

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> COPYRIGHT. "IN GOD WE TRUST": TUTTO A CARO-PREZZO ("CARITAS")!!! LA MICROSOFT E LA "PIRATERIA" DEL PRESIDE di UNA SCUOLA RUSSA. .... ALLA MICROSOFT CONDANNATA NEL 2004 PER LA VIOLAZIONE DELLE NORME ANTITRUST, LA CORTE UE CONFERMA LA SUPERMULTA.

lunedì 17 settembre 2007


-  L’azienda era stata condannata nel 2004 per violazione delle norme antitrust
-  Al centro dell’accusa la pratica di vendere Windows con il Media Player incorporato

-  Respinto l’appello della Microsoft
-  la Corte Ue conferma la supermulta

Il gruppo di Bill Gates sembra rassegnato: "Misure supplementari" per rispettare il verdetto *

BRUXELLES - La Corte europea ha respinto l’appello presentato dalla Microsoft contro la multa inflitta all’azienda informatica nel marzo 2004, quando la Commissione di Bruxelles la ritenne colpevole di violazione delle norme antitrust imponendole il pagamento di 497 milioni di euro. La contestazione riguardava in particolare la vendita di Windows insieme con Media Player, mossa ritenuta in grado di danneggiare gli altri produttori di software.

Il ricorso presentato dalla Microsoft era articolato in diversi punti, ma la Corte li ha bocciati tutta fatta eccezione per la richiesta di annullare la proposta della Commissione di nominare un gruppo di esperti incaricato di vigilare sul rispetto delle disposizioni comunitarie e in particolare sulla possibilità di avere libero accesso a informazioni, documenti e alla fonte dei codici di Microsoft. Secondo il tribunale su questo punto "la Commissione europea ha ecceduto nei suoi poteri" ritenendo che non c’è fondamento giuridico nell’Unione per un tale organismo.

Gli altri due punti forti della decisione della Commissione europea confermati dalla sentenza odierna sono l’obbligo per Microsoft di mettere in commercio una versione di Windows senza Media Player e l’obbligo di fornire informazioni circa l’interoperabilità dei software concorrenti con Windows. E’ stata giudicata quindi infondata la posizione dell’azienda che nel ricorso ha evidenziato che il livello di interoperabilità richiesto dalla Commissione darebbe la possibilità di clonare il sistema operativo da parte dei concorrenti.

Il verdetto è stato accolto con soddisfazione dalla Commissione che in una nota afferma di accogliere "favorevolmente la sentenza". Il pronunciamento di oggi non mette comunque la parola fine all’annosa disputa tra commissione Ue e Microsoft. L’azienda di Bill Gates ha infatti 60 giorni di tempo per presentare appello davanti all’alta corte di giustizia europea. Uno degli avvocati difensori dell’azienda statunitense ha spiegato però che Microsoft non ha ancora deciso quali saranno le sue prossime mosse sul piano legale. La corporation, ha precisato il numero tre di Microsoft, Brad Smith, studierà "attentamente" la sentenza del tribunale di prima istanza e assicura che prenderà "misure supplementari" per rispettare le decisioni comunitarie del marzo 2004.

* la Repubblica, 17 settembre 2007


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