Benedetto XVI attacca ancora sui temi "caldi" che stanno a cuore alla Chiesa. Invito agli scienziati francesi: "Coraggio nel proclamare l’essenza dell’umanità"
Il Papa: "Matrimonio e fine della vita. La confusione minaccia l’esistenza dell’uomo"*
ROMA - Unioni di fatto, eutanasia, rapporti con la politica. Come ogni giorno, Benedetto XVI continua ad attaccare sulle questioni che stanno più a cuore alla Chiesa: "La confusione a livello del matrimonio e il non riconoscimento dell’essere umano in tutte le tappe della sua esistenza, dal concepimento alla fine naturale, lasciano pensare che ci siano dei periodi in cui l’essere umano non esista veramente". Il Papa lo ha detto parlando ai membri dell’Accademia delle Scienze Politiche e Sociali di Parigi ricevuti in Vaticano e ha esortato i politici ad avere "il coraggio di proclamare ciò che sono l’uomo e l’umanità".
"E’ importante non lasciarsi incatenare - ha spiegato Benedetto XVI - da elementi come il relativismo, la ricerca del potere e del profitto a tutti costi, la droga e le relazione affettive disordinate".
"Invito - ha detto - le autorità civili e le persone che hanno funzioni nella trasmissione dei valori ad avere il coraggio della verità sull’uomo". Ai politici di oggi, Papa Ratzinger ha indicato anche un modello eroico: il fisico russo Andrei Sakharov, premio Nobel perseguitato dal regime comunista. Sackharov, ha concluso, "ci ricorda che è necessario nella vita personale come nella vita pubblica di avere il coraggio di dire la verità e di perseguirla, di essere liberi in rapporto al mondo circostante e spesso ha la tendenza di imporre modi di vedere e comportamenti da adottare".
Secondo il Pontefice le scelte legislative devono seguire due criteri: "il rispetto di tutto l’essere umano e la ricerca del bene comune". "Nel mondo attuale - ha spiegato - è più che mai urgente invitare i nostri contemporanei a un’attenzione rinnovata questi due elementi".
A preoccupare il Pontefice è "lo sviluppo del soggettivismo per cui ciascuno tende ad avere se stesso come unico riferimento e a considerare che ciò che lui pensa abbia un carattere di verità". Questo, ha scandito, "ci incita a formare le coscienze sui valori fondamentali che non possono essere ignorati senza mettere in pericolo l’uomo e la sua società stessa". Secondo il Papa esistono "criteri oggettivi" che devono guidare "una decisione che supponga un atto di ragione". Il riferimento è ancora una volta al diritto naturale.
* la Repubblica, 10 febbraio 2007