Caro Gughi
Se è vero - ed è vero!!! - che Ravasi parla dalla “testata” dell’Avvenire, appunto in “sintonia, con i suoi gerarchi, turibolanti super-maschi in sgargianti sete nere, rosse o bianche, una comunità unigenere che discetta senza alcuna esperienza reale di povertà, famiglia, carità dai suoi fastosi palazzi, esageratamente ricca, rigorosamente sessuofobica, e avidissima di 8 per mille”, credo - tuttavia - che dobbiamo pur distinguere (ne va della nostra intelligenza delle cose) e considerare meglio tutto ciò che viene fuori da questa “comunità unigenere” che vive da secoli nelle “pacs-ie” (nei conventi, appunto, “persone dello stesso sesso - dichiarazione di Monsignor Luigi Bettazzi - che vivono insieme”!!!) e pretende di recintare (a sua immagine e somiglianza, in nome del loro diritto naturale e del loro avido e cieco biologismo - come i nazisti) le “famiglie” e le “coppie” di tutti i liberi e sovrani cittadini e di tutte le sovrane cittadine della Repubblica italiana!!! Se no, finiamo per fare di tutte le erbe un fascio e dell’infinito (alla Schelling, come diceva Hegel) un buio totale in cui tutte le vacche e tutti i buoi appaiono bigie e bigi. Dopo Lutero, dopo Hegel, dopo Marx, dopo Nietzsche, e dopo Freud ... e dopo lo stesso Wojtyla (pur con tutte le sue contraddizioni) sono solo e sempre più solo e soltanto dei mentitori e degli assassini nel corpo e nello spirito - considera la immonda e planetaria copertura di tutti i casi di pedofilia firmata ordinata e sottoscritta dal Ratzinger e avallata da tutta la Gerarchia - prima e dopo - la nomina a Papa!!!
All’infinto, come vedi, non va solo la loro anima, ma anche la loro vergogna - umana e cattolico-romana!!! E dello stesso Ravasi - se vogliamo. O no?
Grazie per il tuo lucidissimo intervento. E molti cordiali saluti,
Federico La Sala