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EVANGELO E COSTITUZIONE. "Per amore del mio popolo non tacerò" (Profeta ISAIA).

PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. L’"URLO" DI DON PEPPINO DIANA. «La camorra ha assassinato il nostro paese, noi lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti e riannunciare la "Parola di Vita"». Riflessioni di don Ciotti e una nota di Raffaele Sardo - a cura di Federico La Sala

sabato 25 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Un prete di quella Chiesa campana che nel giugno 1982 aveva avuto il coraggio di dire forte «basta!», con un documento dal titolo eloquentemente ispirato al profeta Isaia: Per amore del mio popolo non tacerò. Un grido di dolore, oltre che di amore. Elevato senza animosità, ma con molta nettezza. Un implicito punto di non ritorno rispetto a pezzi di Chiesa tradizionalmente attenti a non addentrarsi nei temi relativi a mafia e criminalità organizzata.
In quel fondamentale testo c’era (...)

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> PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. --- Anche Riboldi, il vescovo emerito di Acerra, si schiera per Saviano.

mercoledì 22 ottobre 2008

Anche Riboldi si schiera per Saviano

Monsignor Antonio Riboldi, a lungo nel mirino della camorra, invita lo scrittore Roberto Saviano a non fuggire e a mettere mano insieme a lui ad un progetto che faccia emergere i «segnali positivi di Napoli». Un progetto di cui, come racconta il vescovo emerito di Acerra, hanno parlato di recente. «Io e Saviano - racconta monsignor Riboldi - non molto tempo fa ci siamo incontrati. Ci lega una stima reciproca e, in quell’occasione, si era pensato di lavorare ad un progetto anti­camorra. Oggi è diventato difficile rintracciare Saviano ma la proposta è più che mai valida: uniamo le nostre esperienze per creare qualcosa di positivo». Don Riboldi non parla solo da uomo di Chiesa, ma da chi ha visto «la morte in faccia varie volte. Per quindici anni - racconta - ho vissuto con la scorta. La mia pena era che non potevo vedere nulla del mondo esterno. Ero recluso da libero».

* Avvenire, 22.10.2008.


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