Campania, scontri a Serre che non vuole la discarica *
Sempre alta la tensione a Serre, nel Salernitano, dove le forze dell’ordine da mercoledì mattina stanno tentando di procedere allo sgombero del presidio di cittadini contro l’apertura di una discarica. Le trattative intavolate tra le stesse forze dell’ordine, comitati civici e il sindaco Palmiro Cornetta per lo sgombero senza incidenti del presidio, che da settimane occupa l’area a ridosso della discarica di Serre, non hanno portato ad alcuna decisione.
Il presidio è cominciato martedì notte, quando nella zona in cui il commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania ha deciso di aprire una discarica (proprio nell’area vicina a una delle riserve naturali più rigogliose della regione) si sono radunati circa un migliaio di cittadini; e intorno alle 8,30 di mercoledì sono arrivati circa quattrocento tra poliziotti e carabinieri. Secondo quanto si è appreso, carabinieri e polizia sono stati anche supportati da un elicottero per lo sgombero del presidio, attuato con la forza, e ora sono all’interno dell’area, ma i manifestanti hanno bloccato l’accesso ai mezzi che dovevano iniziare i lavori di messa in sicurezza. Sono stati incendiati copertoni da parte dei manifestanti, ci sono state resse, e il sindaco di Serre Palmiro Cornetta e altri primi cittadini di comuni del circondario sono stati sollevati di peso dalle forze dell’ordine nel tentativo di sgombrare le vie di accesso. Una donna ha anche accusato un malore.
Proseguono, al momento, le trattative tra il sindaco del comune salernitano Palmiro Cornetta per impedire la costruzione della discarica nel Comune che è anche una delle zone umide più importanti in Campania. Cornetta avrebbe dovuto essere ascoltato mercoledì dalla Commissione ambiente del Senato presieduta da Tommaso Sodano che poi avrà in audizione anche il commissario per l’emergenza rifiuti Guido Bertolaso. La scelta di Serre come discarica per due milioni di tonnellate di rifiuti campani aveva innescato un braccio di ferro tra popolazione locale e commissariato, che nella scorsa settimana aveva visto anche una diversità di valutazione tra il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e lo stesso Bertolaso, che aveva presentato le dimissioni poi ritirate. Serre era stata confermata come discarica, però era stato stabilito che vi andassero non più di 700 mila tonnellate di rifiuti. Insieme a quello di Serre, erano stati individuati altri quattro siti nella regione: Lo Uttaro, nel casertano; Dugenta, nel beneventano; Savignano, in Irpinia ed Eboli, nel salernitano.
«La situazione è incandescente - dice il sindaco di Serra, Cornetta - al Senato dimostrerò i motivi della non idoneità del sito a ricevere rifiuti e le nostre perplessità su questo accanimento del commissariato. Bertolaso in questo momento è meglio che non lo incontro». Il questore di Salerno Domenico Pinzello ha intanto assicurato ai manifestanti che la situazione rimarrà stabile sino al rientro di Cornetta da Roma e il prosieguo delle trattative.
* l’Unità, Pubblicato il: 14.03.07 Modificato il: 14.03.07 alle ore 14.05