Amministratori e abitanti della Piana del Sele circondano dall’alba la zona scelta dal governo. Duro confronto con gli oltre 400 agenti delle forze dell’ordine mandati per sgomberare
Polizia contro il presidio della popolazione alta tensione per la discarica di Serre Persano
Il nuovo sito dovrebbe alleviare l’emergenza rifiuti in Campania, ma sorgerà nei pressi di un’oasi del Wwf. Il governo ha già ritoccato il piano iniziale, ma non è bastato a fare rientrare le proteste. Solidali An e Prc *
SALERNO - La decisione di Palazzo Chigi di limitare l’impatto della discarica da realizzare a Serre di Persano, in provincia di Salerno, non è servita a risolvere il duro scontro tra governo centrale e popolazione locale. Questa mattina la situazione ha rischiato di degenerare quando le forze dell’ordine hanno cercato di sgomberare il presidio realizzato da amministratori e cittadini a ridosso del territorio, vicino a un’oasi naturalistica del Wwf, scelto per la raccolta dei rifiuti.
Sul posto sono intervenuti circa 400 tra poliziotti e carabinieri che, dalle 8 di questa mattina, hanno tentato una mediazione con i manifestanti. In prima fila, tra le circa mille persone che si sono radunate sul sito fin dall’alba, numerosi sindaci della Piana del Sele, il presidente del parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, il consigliere regionale di Rifondazione comunista, Gerardo Rosania, ma anche numerose donne che dicono no alla realizzazione della discarica.
Non sono avvenuti incidenti, ma la tensione è stata altissima. Le forze dell’ordine dopo qualche ora sono riuscite ad entrare all’interno dell’area, ma i manifestanti, bruciando anche dei copertoni, hanno bloccato l’accesso ai mezzi che dovevano iniziare i lavori di messa in sicurezza. Per liberare la strada la polizia ha sollevato di peso il sindaco di Serre, Palmiro Cornetta e altri amministratori di comuni del circondario. Una donna ha anche accusato un malore.
La situazione è quindi tornata alla calma e Cornetta ha lasciato il presidio per recarsi a Roma, dove sarà ascoltato dalla Commissione ambiente del Senato.
"Noi continueremo a vigilare perché a Serre non ci sia una megadiscarica", ha assicurato il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, ricordando la sua personale contrarietà e auspicando che "si riduca il più possibile l’impatto ambientale dell’impianto e che ci sia una grande attenzione nell’ascoltare la popolazione".
Echi di quanto accaduto a Serre si sono avuti questa mattina anche in aula alla Camera con proteste bipartisan sia da An che da Rifondazione comunista che chiedono al governo di "ritirare immediatamente la polizia, perché non è con la violenza che si possono imporre le scelte dall’alto, ma con il dialogo e il confronto". Dure critiche per la scelta di agire con la forza sono state espresse anche dal presidente della commissione ambiente del Senato, Tommaso Sodano "E’ gravissimo - afferma - mentre è in corso la trattativa su Serre, mettere in campo azioni di forza che pregiudicherebbero irrimediabilmente una mediazione positiva della vicenda".
* la Repubblica, 14 marzo 2007