Gli abitanti del paese del salernitano protestano per la struttura, situata ai confini
di un’area protetta. Ieri il decreto legge del governo sull’emergenza rifiuti
Serre, tensione e scontri alla discarica
Tre contusi, gli agenti sbloccano l’entrata *
SALERNO - Tafferugli tra i manifestanti e le forze dell’ordine davanti alla contestata discarica di Serre, nel Salernitano: i cittadini che da giorni presidiano l’area hanno dormato un blocco all’ingresso, per impedire l’accesso alla struttura. Tre persone sono rimaste contuse.
Alla fine, però, la resistenza dei manifestanti è stata vinta: gli agenti sono così riusciti a penetrare all’interno dell’area, consentendo l’accesso delle prime ruspe e dei servizi igienici ecologici.
E oggi, a Napoli, era in programma un incontro tra il prefetto Alessandro Pansa e il senatore Tommaso Sodano, presidente della commissione Mmbiente del Senato. Un vertice convocato anche per valutare le eventuali soluzioni alternative alla discarica di Serre (fortisssimamente osteggiata dagli abitanti della zona) proposta da una delibera di giunta della Provincia di Salerno.
Ma, alla luce di questi ultimi sviluppi, Sodano ha deciso di dare forfait: "Quanto sta accadendo è gravissimo - ha dichiarato - Se davanti a mille persone comunico che fino alle ore 12 non ci saranno violenze, forzature, visto che è questa la rassicurazione che ho avuto dal ministero dell’Interno e dal prefetto, cerco di mantenere fede agli impegni". E invece, questa mattina, ci sono stati tafferugli.
E la crisi di Serre si inserisce nel più ampio contesto dell’emergenza rifiuti in Campania. Per fronteggiarla, ieri il Consiglio dei ministri ha istituito quattro discariche, due delle quali in aree protette: Serre, che si trova ai confini dell’Oasi di Persano e del parco nazionale del Cilento; e Terzigno, nel napoletano, all’interno del Parco del Vesuvio. Le altre due sono a Savignano Irpino, in provincia di Avellino, e a Sant’Arcangelo, nel beneventano. I ministri della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero (Prc) e dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, non hanno firmato il provvedimento.
* la Repubblica, 12 maggio 2007