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Poesia della settimana

Coltiviamo questa rubrica, lasciata incolta e abbandonata, con una stupenda canzone di Leonard Cohen: Suzanne

sabato 24 febbraio 2007 di Vincenzo Tiano
Suzanne
Suzanne takes you down to her place newer the river
You can hear the boats go by
You can spend the night beside her
And you know that shes half crazy
But thats why you want to be there
And she feeds you tea and oranges
That come all the way from china
And just when you mean to tell her
That you have no love to give her
Then she gets you on her wavelength
And she lets the river answer
That you’ve always been her lover
And you want to travel with her
And you want to travel blind
And (...)

In risposta a:

> Coltiviamo questa rubrica, lasciata incolta e abbandonata, con una stupenda canzone di Leonard Cohen: Suzanne

domenica 25 febbraio 2007

Ben (ri)trovati a tutti voi delle Voce.

Ottima rubrica, questa, che può fungere un po’ da "contenitore" di tutto ciò che diventa poesia in musica, ché, mai come ora, se ne sente bisogno, in uno status quo in cui sembra prevalere, anche in campo musicale, una omologazione becera, di triste appiattimento artistico; fatte salve, ovviamente, le pochissime, ahimé, mosche bianche che timidamente si affacciano sulla scena: com’è che non si riesce più a volare?

Mi permetto di riportare una bellissima traduzione/rivisitazione del brano di Cohen posta in essere dal mai dimenticato "amico fragile": Fabrizio De André.

Saluti/Salute ... e frasca!

Giovanni.

SUZANNE

Nel suo posto in riva al fiume Suzanne ti ha voluto accanto e ora ascolti andar le barche ora vuoi dormirle accanto si lo sai che lei è pazza ma per questo sei con lei e ti offre il the e le arance che ha portato dalla Cina

e proprio mentre stai per dirle che non hai niente da offrirle lei è già sulla tua onda

e fa il fiume ti risponda che da sempre siete amanti.

E tu vuoi viaggiarle insieme vuoi viaggiarle insieme ciecamente perchè sai che le hai toccato il corpo il suo corpo perfetto con la mente.

E Gesù fu marinaio finchè camminò sull’acqua e restò per molto tempo a guardare solitario dalla sua torre di legno e poi quando fu sicuro che soltanto agli annegati fosse dato di vederlo disse: Siate marinai finchè il mare vi libererà.

E lui stesso fu spezzato ma più umano abbandonato nella nostra mente lui non naufragò.

E tu vuoi viaggiarle insieme vuoi viaggiarle insieme ciecamente forse avrai fiducia in lui perchè ti ha toccato il corpo con la mente.

E Suzanne ti da la mano, ti accompagna lungo il fiume, porta addosso stracci e piume presi in qualche dormitorio il sole scende come miele su di lei donna del porto e ti indica i colori tra la spazzatura e i fiori scopri eroi tra le alghe marce e bambini nel mattino che si sporgono all’amore e si sporgeranno sempre e Suzanne regge lo specchio.

E tu vuoi viaggiarle insieme vuoi viaggiarle insieme ciecamente perchè sai che ti ha toccato il corpo il suo corpo perfetto con la mente.


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