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U-mah-nita’?!!!

DONNE, UOMINI, E PERSONE: OTTO MARZO?! TETTE E GORGONZOLA, FORMAGGIO CON LE PERE: PUBBLICITA’ DI "EDUCAZIONE ALLO STUPRO", AL FEMMINICIDIO E AL "PROGRESSO"!!! Una nota di Alessandro Robecchi e un appello dell’Associazione ORLANDO. Risultato. VIETATO ANCHE IN ITALIA LO SPOT DI DOLCE § GABBANA: OFFENDE LA DIGNITA’ DELLE DONNE - a cura di pfls

giovedì 8 marzo 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] ha detto la Ministra per i Diritti e le Pari Opportunita’, Barbara Pollastrini. "L’Istituto di controllo, con la sua decisione tempestiva divenuta operativa ieri, ha contribuito ad impedire che un messaggio pubblicitario continuasse ad offendere la dignita’ delle donne. La violenza e’ un dramma che si consuma in famiglia, nei luoghi di lavoro, per strada. Una vera e propria guerra -ha aggiunto la Ministra - tanto silenziosa quanto dolorosa che non puo’ essere trasformata in una (...)

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> DONNE, UOMINI, E PERSONE: OTTO MARZO?! TETTE E GORGONZOLA, FORMAGGIO CON LE PERE: PUBBLICITA’ DI "EDUCAZIONE ALLO STUPRO", AL FEMMINICIDIO E AL "PROGRESSO"!!! Noi non siamo mica come Zapatero

martedì 6 marzo 2007

D&G, donne e gay

di Alessandro Robecchi (il manifesto, 04.03.2007).

Buttatela sulla famiglia! Provate! Qualunque fesseria col botto diventa un discorso accettabile. Prendete il caso di Dolce&Gabbana, segnalato in questa rubrica domenica scorsa. Una foto pubblicitaria violenta e volgare che in Spagna (e finalmente anche qui) ha suscitato proteste: una ragazza immobilizzata a terra da un giovanotto e altri umani della categoria macho-macho che guardano. Registriamo divertiti la risposta dei due sarti: quella è arte, e allora chiudete anche i musei. La soave leggiadria con cui due disegnatori di camicette si mettono alla pari con Picasso si commenta da sé. Ma veniamo alla famiglia, tema obbligato nei migliori salotti politici e nei locali di lapdance. Severa riflessione del direttore del Foglio sull’argomento: noi zapateristi, moralisti, sindacalisti eccetera eccetera abbiamo santificato la cultura gay, schernito matrimonio e famiglia, e ora questi sono i risultati. Il giro è largo: per dare dei fessi a noi (affetti da «fisime libertarie»), si insultano i gay, riducendo la loro cultura a un manifesto di D&G. Hai difeso li froci? E mo’ te impari, argomento raffinato, non nuovissimo a dire il vero. Visto che funziona? Buttatela sulla famiglia! Il trucco (come sempre) è girarci intorno per non parlare della vera questione morale, che non è quella dei gay, della famiglia o di noi zapateristi. Ma è la clamorosa questione morale del mercato. Che serva una donna nuda, ammiccante, provocante, per vendere un gelato, un silicone sigillante, il formaggio o dei pantaloni vorrà pur dire qualcosa. È il mercato bellezza, e chi più di ogni altro ha contribuito alla creazione della volgarità attuale, in termini di donne mercificate dalla pubblicità, è chi ha una posizione dominante sul mercato della pubblicità. Altro che dare la colpa della volgarità e del disprezzo delle donne che ci circonda a omosessuali e libertari. È il mercato, bellezza. Tabù. Parliamo d’altro, buttiamola sulla famiglia, che va di moda.


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