RIENTRA L’ALLARME, STROMBOLI FA MENO PAURA
dell’inviato Matteo Guidelli *
STROMBOLI - "Oggi iddu fa meno paura" dicono i pescatori al porto. E’ vero: lo Stromboli sembra calmarsi, anche se dal suo ventre continua ad uscire lava, la nuvola di vapore ad alzarsi in cielo, massi di roccia a rotolare verso il mare. Perché il pericolo grosso, quello di una frana di oltre 25 milioni di metri cubi come quella che nel 2002 provocò un piccolo tsunami, sembra scongiurato. Almeno questo dicono i dati che vulcanologi ed esperti continuano a guardare da ieri a mezzogiorno quando la sciara del fuoco - il costone del vulcano che è la strada che la lava si é aperta verso il mare - ha cominciato a camminare ad una velocità di 10 cm l’ora.
Sull’isola sono arrivati il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, il direttore dell’ Ingv Enzo Boschi, il presidente onorario della Commissione grandi rischi Franco Barberi per fare il punto della situazione. Un sopralluogo in elicottero sopra le bocche del vulcano prima, uno sulla motovedetta della Guardia Costiera dopo, per vedere la sciara dal mare, e un briefing con gli esperti che ascoltano le voci che provengono dal vulcano, sono serviti ai tre per dire sostanzialmente una cosa: dopo la paura di ieri, la situazione sembra essere sotto controllo. Il vulcano non si è fermato, ma la sua corsa sembra procedere molto più lentamente rispetto a 24 ore fa. Un dato su tutti conferma questa tesi: il costone di roccia che ha fatto scattare l’allarme, ieri si muoveva alla velocità di 10 cm l’ora; oggi gli strumenti hanno rilevato un movimento non superiore ai 6/8 millimetri l’ora. "Il rischio di un distacco imponente è molto ridotto rispetto a ieri - conferma Bertolaso - anche se siamo in continua evoluzione. Vi sono diverse fratture lungo la sciara che modificano costantemente lo scenario e potrebbero indurci a valutazioni diverse. Ma al momento la situazione è sotto controllo". Parole confermate sia da Boschi sia da Barberi. "Sembra che il vulcano si stia stabilizzando - dice il primo - a questo punto dobbiamo capire quanto questi fenomeni proseguiranno e come potranno evolversi". La situazione, aggiunge il secondo, "non è particolarmente preoccupante.
Ci hanno rassicurato anche i dati provenienti dai rilievi sottomarini, secondo i quali la parte sommersa del vulcano non si sta muovendo". Proprio questo aspetto è quello che ieri preoccupava di più. Sotto il livello del mare, Stromboli prosegue per duemila metri: se avvenissero crolli in quella zona, il rischio di un maremoto sarebbe molto più elevato. Resta comunque confermato lo stato di emergenza.
Proprio perché gli scenari si modificano di ora in ora. Ieri ad esempio si erano aperte tre bocche lungo la sciara del fuoco da cui uscivano altrettante colate laviche; oggi era in attività una sola bocca, più o meno a circa 500 metri dal livello del mare. Il sopralluogo è servito a Bertolaso anche per fare il punto con autorità locali e abitanti. L’unico vero disagio per loro resta il divieto di rientrare nelle abitazioni che si trovano ad un’altezza inferiore ai 10 metri sopra il livello del mare.
Per il resto, le scuole sono aperte, i collegamenti con la Sicilia e le altre isole funzionano, lo spazio marino non è stato interdetto e al largo staziona una motovedetta pronta ad intervenire in caso di necessità. A Lipari e Panarea, invece, nessun problema: è stato revocato anche il divieto di stazionamento in prossimità della linea di costa. Resta da vedere il vulcano cosa deciderà di fare nelle prossime ore. Perché è vero che la rete di monitoraggio installata dopo il 2002 consente di vedere in tempo reale quel che accade nella pancia dello Stromboli. Ma quello che c’é nella sua testa, nessuno strumento può decifrarlo fino a quando "iddu" non decida di mostrarlo.
* ANSA » 2007-02-28 19:44