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"Deus caritas est": il "dio" di una chiesa senza "acca" ("charitas"), senza grazia ("charis")!!!

SPACCARE L’ITALIA. Dopo "W o ITALY" (Wojtyla), SENZA PIU’ FRENI, IL "BerlUSHonismo" IN VATICANO!!! Cristianesimo, Gerarchia della Chiesa cattolica, e Costituzione della Repubblica. Il problema non è la Chiesa, la comunità dei fedeli. Il problema è una gerarchia ecclesiastica incapace di guardare con umanità ai problemi di una società in trasformazione. Un "commento" di Marco Politi - a cura di pfls

mercoledì 28 febbraio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il cattolico quotidiano del Duemila vive tranquillamente accanto ai diversamente credenti, senza complessi da stato d’assedio, senza l’ossessione di imporre la propria visione. E tutta la questione delle convivenze di fatto e delle stesse coppie gay è vissuta da anni molto serenamente, pragmaticamente, con umana sensibilità dalla maggioranza degli italiani a qualunque credenza si richiamino. Perché una cosa è chiarissima: la vicenda delle unioni civili non è uno scontro tra cattolici (...)

In risposta a:

> Ogni uomo è donna !

giovedì 1 marzo 2007

Caro Federico,

mi dispiace molto che tu non capisca il messaggio della Chiesa. Chi crede nel Magistero della Chiesa sa che fin dall’inizio del vangelo Dio ci manifesta che viene a guarire gli uomini e le donne anche nel loro dinamismo sessuale, anche nei loro rapporti coniugali, spesso sconvolti dal peccato originale. Per dimostrarci chiaramente che non viene a gettare il sospetto nè a condannare il matrimonio, affida a una coppia il compito di realizzare il vertice più alto della verginità. Nella Santa Famiglia tutte le comunità cristiane trovano il modello perfetto di ciò che dovrebbero diventare. La Santa Famiglia non è quindi solamente esempio di amore per le coppie.

La Chiesa ha mantenuto e manterrà, costruendola al meglio, la sua unità, solamente se riuscirà ad accogliere, come sempre ha fatto, questo modello, difendedolo strenuamente.

Dovremmo invece finalmente rivalutare il concetto di verginità. Il celibato dei preti non è un segno di condanna, ma di proposta: quello del dono più grande di sè. Così come Maria, non essendo riservata per un solo uomo, potè appartenere a tutta l’umanità.

Fuori da questo modello la Chiesa sarebbe veramente perduta.

Cari saluti

B. Allevato


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