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Storiografia

FASCISMO E LEGGI PER LA DIFESA DELLA RAZZA (1938). De Felice, Mussolini, e la "percentuale" del 1932. Un saggio di Giorgio Fabre, in "Quaderni di storia", riapre la questione. Una nota di Roberto Roscani - a cura di pfls

domenica 11 marzo 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Trattamento diverso De Felice riservò ad altri documenti sul razzismo come ad esempio le carte inviategli da Marcello Ricci, uno degli estensori del Manifesto della razza (le consegnò per la cura e la pubblicazione ad un suo allievo, Mario Toscano, essendo lui ormai gravemente malato). Ma Razza e percentuale no. Eppure (o forse per questo) era proprio il testo che lo avrebbe costretto ad una revisione radicale della tesi di fondo che lo storico ha costruito attorno al tema del (...)

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> FASCISMO E LEGGI PER LA DIFESA DELLA RAZZA (1938). --- "La Shoah, delitto italiano" (F. Giannantoni). Italiani che tradivano ebrei italiani in fuga (di A. Carioti).

martedì 7 agosto 2018

Italiani che tradivano ebrei italiani in fuga

di Antonio Carioti (Corriere della Sera, 07.08.2018)

C’è anche l’arresto di Liliana Segre, ex deportata e senatrice a vita, tra le vicende rievocate nel libro di Franco Giannantoni La Shoah, delitto italiano (Edizioni Amici della Resistenza, pp. 285, e 13) frutto di minuziose ricerche sul caso di Varese. Nel dicembre 1943 la ragazza, allora tredicenne, e il padre Alberto (poi morto ad Auschwitz) erano riusciti a raggiungere la Svizzera, ma furono respinti da un ufficiale filotedesco della guardia confinaria elvetica. Poi furono i finanzieri italiani che li spogliarono di ogni bene e li consegnarono ai nazisti.

E qui veniamo al punto doloroso e rimosso su cui insiste la documentata ricostruzione di Giannantoni. A fronte dei nostri connazionali che si adoperarono per offrire soccorso agli ebrei braccati, troviamo la fauna variegata di coloro che collaborarono alla persecuzione: le spie prezzolate e quelle occasionali, magari mosse da rancori personali; gli appartenenti alle strutture poliziesche della Repubblica sociale fascista; i solerti burocrati che si adeguarono alle direttive dei tedeschi. Altro che «italiani brava gente», ammonisce Giannantoni: sarebbe ora di guardare in faccia i lati peggiori del nostro passato.


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