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Eu-ropa!!! Che cosa è oggi l’Europa?

RIFLESSIONI AUTOCRITICHE SULL’EUROPA. Rossana Rossanda presenta il lavoro di Luciana Castellina, "Cinquant’anni d’Europa. Una lettura antiretorica" - a cura di pfls

Chi pensa che l’Europa ha da essere diversa e costituire nella globalizzazione un modello di controtendenza per metodi e fini, ha davanti a sé non molto più di un paio di anni per promuovere una campagna d’opinione che dovrebbe essere non meno vasta di quella che fece per un momento vacillare l’Italia alla scoperta di Tangentopoli.
giovedì 15 marzo 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] la natura della Ue è iscritta nella modificazione dei rapporti di classe (se ancora si può usare l’espressione) su scala mondiale. E questo le sinistre non l’avevano previsto. Non solo in Italia. Neanche là dove- come in Germania l’antica socialdemocrazia aveva cambiato colore da un pezzo, né nel Regno Unito dove la vittoria di Margaret Thatcher aveva preluso al rovesciarsi del Labour Party nel New Labour di Tony Blair. Ma sta di fatto che i diritti del lavoro, a lungo considerati in (...)

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> La non-Europa di Rossana Rossanda e di Luciana Castellina

lunedì 19 marzo 2007

La non-Europa di Rossana Rossanda e di Luciana Castellina

Nicola Vallinoto

18 marzo 2007

Vorrei rispondere con alcune brevi considerazioni a due articoli, pubblicati negli ultimi giorni, e riguardanti il processo di integrazione europea alla vigilia del cinquantenario dei Trattati di Roma. Il primo di Rossana Rossanda dal titolo "Europa" pubblicato dal Manifesto il 14 marzo e il secondo di Luciana Castellina dal titolo "No alla Turchia e a Israele" pubblicata dalla rivista Left il 16 marzo.

Noto con rammarico come una certa sinistra continui a criticare l’Europa che c’è senza accompagnare queste critiche con elementi di obiettività nè a proposte costruttive sull’Europa che verrà. Diversi sono gli svarioni della Rossanda o le imprecisioni della Castellina sul tema Europa.

A cominciare dalla questione di cosa sia oggi l’Europa. Per la Rossanda non è altro che "uno spazio di libero mercato a moneta unica, governato da una banca centrale autonoma dagli stati con il sussidio d’una Commissione che vigila sulla libertà, concorrenza e competitività d’impresa". Dimenticando che l’Europa è uno spazio di diritti comuni esigibili nei confronti degli Stati nazionali (basti ricordare la recente decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo riguardante la riapertura del processo per la morte di Carlo Giuliani) oltrechè uno spazio di democrazia anche se allo stato embrionale. Con tutti i suoi limiti quello europeo resta pur sempre il primo parlamento sovranazionale della storia eletto a suffragio universale.

Altra imprecisione riguarda l’affermazione che "il Trattato costituzionale è stato bocciato, dove c’è stato il referendum". Niente di più falso: il referendum si è tenuto anche in Spagna e in Lussemburgo ed hanno vinto i SI.

E non ultima l’affermazione che la Convenzione presieduta da Valéry Giscard d’Estaing sarebbe stata composta da 62 esperti nominati dai governi. Mentre la novità della Convenzione europea risiedeva proprio nel fatto che era composta da 210 membri in rappresentanza non solo dei governi, ma del Parlamento europeo, dei parlamenti nazionali e dalla Commissione europea. Forse la Rossanda si confonde con la prima Convenzione, che ha dato origine alla Carta dei diritti fondamentali di Nizza, e formata appunto da 62 membri.

Luciana Castellina, invece, afferma che "non c’è nulla di comune nella cultura dell’Europa" e quando le chiedono cosa c’è diverso tra Europa e Stati Uniti risponde "la gastronomia e il movimento operaio".

Le cose non stanno proprio così: gli europei hanno una cultura comune nei diritti, nella giustizia e nella democrazia internazionale. Non a caso tutti i paesi europei sono contro la pena di morte al contrario degli Stati Uniti. E, ancora, l’Europa ha sostenuto la creazione della Corte penale internazionale, gli accordi ambientali del protocollo di Kyoto ed è favore della democratizzazione delle Nazioni Unite mentre gli Usa sono contro tutto ciò. A conferma della diversità tra Usa ed Europa abbiamo anche le parole del "Sogno europeo" scritto dall’americano Jeremy Rifkin: "L’Europa privilegia lo sviluppo sostenibile, l’integrazione sociale, la responsabilità collettiva".

Un’altra affermazione della Castellina che non condivido riguarda "la necessità di costruire un demos europeo" e il fatto che "l’unico caso in cui prese forma un’opinione pubblica comune fu nel corso dei movimenti per la pace degli anni ottanta" quando, invece, persino Scalfari in un’editoriale di Repubblica, considerò le manifestazioni del 15 febbraio 2003 il battesimo del popolo europeo.

Altiero Spinelli, di cui ricorrono i 100 anni della nascita, criticava anche lui, come fanno la Rossanda e la Castellina, l’Europa. Spinelli fu un duro oppositore dei Trattati di Roma. Al contrario di una certa sinistra seppe, però, costruire delle proposte politiche e farsi promotore di un’alternativa all’Europa intergovernativa. Suo il progetto di Trattato dell’Unione europea approvato dal Parlamento europeo il 14 febbraio 1984 e successivamente bocciato dai governi.

La Rossanda e la Castellina dovrebbero ricordarsi che, come soleva dire Altiero Spinelli, "l’Europa non cade dal cielo" e che, per l’appunto, la costruzione dell’altra Europa passa da un sincero e costante impegno a favore della federazione europea che deve combinare la critica costruttiva alla proposta politica. Oltre a non poter prescindere dalla partecipazione attiva dei cittadini e delle cittadine d’Europa.

Ecco che, allora, se si vuole, veramente, dar vita a un’Europa federale non bisogna aver paura di affrontare il giudizio dei cittadini europei. Perchè non sostenere la proposta avanzata dal Movimento Federalista Europeo di sottoporre il nuovo testo di Costituzione europea al giudizio del popolo europeo tramite un referendum contemporaneo in tutta l’Unione da abbinarsi alle prossime elezioni europee?

Sapendo di dover sottoporre il proprio lavoro al giudizio dei cittadini europei chi dovrà modificare la Costituzione ascolterà, con maggiore attenzione, le istanze della società civile e accetterà di tradurle all’interno del dispositivo costituzionale per non rischiare di farsela bocciare. Inoltre un referendum europeo, come successo in Francia, sarebbe in grado di generare un dibattito su scala continentale, non inquinato da questioni nazionali, su quale Europa vogliamo.

L’altra Europa è possibile: costruiamola.

Nicola Vallinoto Redazione::Europace::Peacelink

Fonte: http://italy.peacelink.org/europace/articles/art_20877.html

Note:

-  Campagna per un referendum europeo http://www.europeanreferendum.eu

-  Il battesimo del popolo europeo di Eugenio Scalfari http://www.repubblica.it/online/politica/noguerradue/scalfari/scalfari.html

-  Europa di Rossana Rossanda http://italy.peacelink.org/europace/articles/art_20879.html


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