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PER LA SPAGNA DEMOCRATICA (ED EV-ANGELICA, NON "CATTOLICA"): LA "LEY DE IGUALDAD"!!! DONNE E UOMINI: NOI "GENEREMOS ACCIONES"!!! Zapatero dice: «Da sola giustifica la legislatura» - a cura di Federico La Sala

venerdì 7 marzo 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il testo è stato approvato in via definitiva dal parlamento spagnolo con l’astensione del centrodestra, che ha criticato in particolare la parità elettorale (non più del 60 per cento e non meno del 40 per cento per ciascun sesso). Che non si tratti di "quote rosa" ma del raggiungimento di una parità effettiva, lo si capisce già dalle percentuali fissate intorno al "fifty-fifty". E contestate dall’opposizione di centrodestra [...] (...)

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> PER LA SPAGNA DEMOCRATICA (ED EVANGELICA, NON "CATTOLICA"): LA "LEY DE IGUALDAD"!!! DONNE E UOMINI: NOI "GENEREMOS ACCIONES"!!! --- "VICERA’ ZAPATERO HA MANTENUTO TUTTE LE PROMESSE" (Nicolas Sartorius, Interv. di Toni Fontana).

giovedì 6 marzo 2008

"VICERA’ ZAPATERO HA MANTENUTO TUTTE LE PROMESSE"

di Toni Fontana *

Nicolas Sartorius, che ci accoglie nella sede della Fondazione Alternativas «spazio d’incontro dedicato al rinnovamento del pensiero progressista», è stato uno dei protagonisti della transizione spagnola. Nei sei anni trascorsi nelle carceri franchiste ha fondato le Comisiones Obreras, è stato quindi deputato e dirigente della sinistra. Ora scrive commenti e dirige la Fondazione. Sostiene che «Zapatero ha rinnovato la socialdemocrazia, ha posto il cittadino e i suoi diritti al centro dell’azione politica», e parla del «milleurista», il giovane laureato qualificato diventato un protagonista (precario) del «miracolo spagnolo».

Cominciamo con i meriti di Zapatero. Quali sono secondo lei i principali?

«Ha privilegiato il potenziamento dei servizi sociali pubblici, ha approvato la “ley de dependencia” (assistenza a disabili, famiglie con anziani a carico Ndr). Il Pp si schiera per le privatizzazioni nella sanità e nell’educazione. Il governo ha legalizzato 700mila immigranti, il Pp si è opposto e propone un “contratto di integrazione” inaccettabile».

Che stabilisce l’obbligo al rispetto dei “valori spagnoli”.

«Già, ma i valori sono plurali, i miei non sono quelli di Rajoy. Nel contratto saranno specificati i valori di Rajoy o i miei?»

È un’idea di Sarkozy.

«Certo, nel corso delle ultime elezioni Sarkozy ha strizzato l’occhio all’ultradestra, all’elettorato lepenista, e qui in Spagna non è diverso. Non è necessario firmare nessun contratto “integrativo”. La destra vuole aizzare gli immigrati latino-americani contro quelli arabi. Torniamo dunque al punto iniziale: Psoe e Pp presentano progetti opposti su welfare, immigrazione, economia. Ci sono i progressisti di centrosinistra e i conservatori che si sono spostati molto a destra. Rajoy si è avvicinato alla posizioni più retrive dei cardinali cattolici vicini al Papa e Zapatero ha accentuato la laicità dei suoi programmi, ha stabilito che l’insegnamento religioso non conta agli effetti accademici ed è volontario».

Zapatero, nei duelli televisivi, parla di una “Spagna europeista”. Intende “esportare” il suo programma?

«Persegue un progetto socialdemocratico moderno, non tradizionale: più diritti civili ed economici, più libertà per i cittadini. La Spagna sta crescendo ad un ritmo quasi del 4%, un punto e mezzo in più della media europea. Sono stati creati 3 milioni di posti di lavoro, la disoccupazione che era al 11,5% nel 2004 ed ora si attesta al 8,4%, l’eccedenza di bilancio è del 2,3%, il debito è al 38% del Pil, una dei piu’bassi in Europa».

Questo “miracolo” spagnolo si basa anche sul lavoro precario.

«Ci sono diverse chiavi di lettura. In Spagna lavorano 20 milioni di persone, 4 in più rispetto a quando Zapatero vinse le elezioni. Molte donne lavorano, il tasso di occupazione femminile è aumentato enormemente. Gli immigranti sono un fattore di crescita. In Spagna lavorano 4-4,5 milioni di immigrati, il 10% della popolazione. Le chiavi dei rilancio sono: più lavoro per tutti, inserimento degli immigrati, utilizzo con competenza dei fondi europei. La Spagna è il terzo paese del mondo in quanto a reti ferroviarie ad alta velocità, solo Giappone e Usa sono più avanti, la rete di autostrade è aumentata del 30% negli ultimi anni, sono stati potenziati porti e aeroporti. Le imprese spagnole hanno creato importanti multinazionali, il turismo è in crescita».

Insisto sul problema della precarietà. Quali regole sono state fissate in Spagna?

«Il lavoro precario è diffuso. Il negoziato con sindacati e imprenditori si è concluso con la firma di un patto. La precarietà 4 anni fa era al 33% ora è al 28%. Oggi si firmano piu contratti a tempo indeterminato che a termine. I contratti a termine sono tuttavia ancora molto diffusi. La domanda che ci siamo posti in Spagna è questa: è meglio che un giovane lavori e guadagni poco nella fase iniziale del suo inserimento o che non lavori affatto? Abbiamo scelto la prima strada: i giovani lavorano, ottengono un primo impiego ad un salario basso. Abbiamo coniato il termine “milleurista”, ce ne sono molti, sono giovani universitari che finiscono gli studi, hanno spesso due master, ed entrano nelle imprese della “nuova tecnologia” per 1000 euro al mese. Ci sono diverse modalità di contrattazione ovviamente. L’impegno è quello di dare loro una prospettiva».

Il Psoe vincerà le elezioni?

«Penso di sì. Per la prima volta si è approvata una legge per tutelare 3 milioni di lavoratori autonomi, sono stati varati provvedimenti in favore dei più deboli, ogni donna che partorisce un figlio riceve 2500 euro, è stato aumentato il salario minino (da 400 a 600 euro), coloro, soprattutto i giovani, che sono in difficoltà ad affittare una casa ricevono 220 euro al mese. Sono stati affrontati i grandi problemi sociali. La destra ha cercato di strumentalizzare il problema del terrorismo, ma negli ultimi quattro anni vi sono stati meno delitti (4) rispetto al passato. È stato approvato lo statuto di autonomia della Catalogna, ciò ha generato una reazione in una parte della società che teme che “la Spagna si rompa”, ma credo che gli elettori capiranno. Penso che il Psoe vincerà con un margine superiore a 4 anni fa».

* l’Unità, Pubblicato il: 06.03.08, Modificato il: 06.03.08 alle ore 9.40


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