Dico, Family day il 12 maggio a Roma
cattolici in piazza a San Giovanni *
CITTA’ DEL VATICANO - Si terrà il 12 maggio in piazza San Giovanni a Roma la grande manifestazione dei cattolici in difesa della famiglia. Lo ha confermato all’Agi Daniele Nardi, il portavoce del Forum delle Associazioni Familiari.
E il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lomabardi, in una nota trasmessa oggi dalla Radio Vaticana, lamenta un uso strumentale delle posizioni della Chiesa sui Dico da parte di agenzie, giornali e tv. "Troppe volte la Chiesa si è dimostrata una componente viva e attenta nella vita della società italiana perché qualcuno possa pensare che sia bene che rimanga al margine o si trovi in atteggiamento di rottura". Il gesuita rileva che "da diversi mesi chi segue la stampa e in generale l’informazione in Italia si trova di fronte a un fiume ininterrotto di interventi di vario genere direttamente o indirettamente connessi al dibattito sulle coppie di fatto. Può darsi - osserva padre Lombardi - che qualcuno si rallegri dell’impopolarità che ne risulta per la Chiesa. La meschinità e la miopia di un tale atteggiamento sono troppo spregevoli per occuparcene. Perchè il problema riguarda tutti noi, tutta la società italiana anche aldilà del coinvolgimento, in questo caso, della Chiesa o di suoi personaggi".
La questione, secondo il religioso, chiama in causa "la capacità comune di condurre dibattiti costruttivi, su temi importanti, con la prospettiva del bene comune, senza lasciarci imprigionare da contrapposizioni senza uscita". Secondo padre Lombardi, "il problema è più ampio, riguarda il degrado generale della capacità di confronto civile e costruttivo nella prospettiva del bene comune. E come tale è un problema che riguarda assolutamente tutti: cattolici e laici, credenti e non credenti, e nessuno se ne può sentire estraneo. Perciò diventa urgente in questo momento una grande capacità di autocontrollo delle reazioni, un’attenzione vigile a non alzare i toni, a rispettare di più ciò che l’interlocutore ha detto e ha voluto dire, a tener conto del contesto e della natura dei documenti. Un impegno quotidiano necessario e doveroso, perchè l’inserimento della Chiesa nella nostra società possa nuovamente essere meglio compreso nella sua natura positiva di proposta e di servizio per il bene di tutti".
* la Repubblica, 19-03-2007