[...] Se la sfortuna di scienziate come Rosalind Franklin si può ricollegare al fatto che all’epoca della loro attività la presenza femminile nei laboratori era fortemente penalizzata (spesso le donne non erano ammesse alle mense e alle sale comuni, nei luoghi cioè dove avveniva lo scambio di informazioni tra scienziati), studi recenti hanno rilevato come forme sottili di discriminazione resistano anche oggi. Un’indagine condotta con rigore statistico nel ’97 dalle svedesi Christine (...)
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