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In questo Granel di sabbia, il qual terra ha nome

LA GINESTRA O IL FIORE DEL DESERTO. IL "TESTAMENTO" DI GIACOMO LEOPARDI - a cura di Federico La Sala

E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce (Gv.: III, 19).
venerdì 27 settembre 2019 di Maria Paola Falchinelli
Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) "filologo ammirato fuori d’Italia / scrittore di filosofia e di poesie altissimo / da paragonare solamente coi greci": cosi’ nella lapide dettata da Pietro Giordani ("perfetta", amava dire il nostro amico Annibale Scarpante, "a cui solo
aggiungeremmo: eroico combattente per la dignita’ umana,
fedele al vero e al giusto, amico della nonviolenza").
LA VIA DI KANT: USCIRE DALLA CAVERNA, E NON RICADERE NELL’ILLUSIONE DI “DIO” (...)

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> LA GINESTRA O IL FIORE DEL DESERTO. IL "TESTAMENTO" DI GIACOMO LEOPARDI --- NON SOLO "SILVIA E UN ANAGRAMMA", MA ANCHE "LA GINESTRA" LO E’. Due note sul tena.

venerdì 31 luglio 2020

Silvia è un anagramma”? Due note a margine di una discussione in corso:

A)

LA CRITICA, IL CRITICO, E IL FIORE DEL DESERTO... *

DETTO CHESilvia è un anagramma per tre ragioni”: A) "la prima meramente testuale" (“Silvia, rimembri ancora/Quel tempo della tua vita mortale,/Quando beltà splendea/Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,/E tu, lieta e pensosa, il limitare/Di gioventù salivi?”), “Perché il nome proprio con cui la prima strofa si apre non è che l’anagramma della voce verbale con cui la stessa strofa si chiude”; B) “La seconda anagrafica, perché la povera operaia tessile tisica, figlia del cocchiere di casa Leopardi, sulla quale si concentra la pietosa riflessione del contino-poeta, si chiamava in realtà Teresa”; C) “La terza perché, nell’ esclusione della giovane dalle gioie della vita, Leopardi vede riflessa la propria esclusione, ma non per il suo aspetto fisico - come il neutro accademico eterosessuale italiano ha sempre voluto credere e far credere - bensì per la sua natura di “recchió” in un contesto altamente omofobico” (cfr. Franco Buffoni, Silvia è un anagramma, Le parole e le cose, 29 Luglio 2020), E’ DA RICONOSCERE CHE L’ ACCENTO CADE TUTTO E SOLO SULL’ULTIMA DELLE “TRE RAGIONI”.

Che dire? Dov’è la critica, dove l’esame e il giudizio del critico, e dove la bilancia? Lo “Sterminator Vesevo” ha distrutto tutto, anche “La ginestra”?

Federico La Sala

B)

ECCE HOMO! Considerazioni inattuali sull’utilità e il danno della storia per la vita... *

      • “Qui giace/ Karl Liebknecht [e Rosa Luxemburg?]/ che combatté[rono] contro la guerra. Quando fu [rono] assassinato [i]/ la nostra città c’era ancora” (cit. di B. Brecht, con mia modifica).

QUALE LEZIONE "nel nostro caso"? Non solo "Silvia è un anagramma", ma anche la "Ginestra" lo è! E, allora, non è forse meglio portare la riflessione avanti e chiedersi se e "perché non possiamo non dirci buffoni" - tutti e tutte?!

L’urlo di Buffoni, a quanto sembra, rinvia a una antropologia zoppa e cieca (misogina e misandrica)?! Se è così benissimo! Si tratta, allora, di prendere atto della nostra storica cecità e zoppia edipica, uscire dalla caverna platonica e, finalmente, aprire gli occhi sulla terra di una antropologia che sia davvero una antropologia: "Ecce Homo"!

PONZIO PILATO«disse loro: "Ecco, ve lo conduco fuori, affinché sappiate che non trovo in lui alcuna colpa". Uscì dunque Gesù, portando la corona di spine e il mantello di porpora. Pilato disse loro: "«Ecco l’uomo» (gr. «idou ho anthropos», vulg. «ecce homo»)". Vedendolo, i sommi sacerdoti e i loro inservienti gridarono: "Crocifiggi! Crocifiggi!" Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui colpa". Gli risposero gli Ebrei : "Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto figlio di Dio"» (Gv. 19, 4-7).

Che vogliamo fare? Continuare a riportare noi stessi e noi stesse davanti a Pilato e ripetere da scemi e da sceme la stessa scena, riascoltare il suo "Ecce Homo" e non capire una "H" (acca) e ripetere ancora il "tradizionale" schema andrologico e ginecologico!?! Boh e bah!?!

FORSE, non è meglio riprendere il filo della critica dell’economia politica della "ragione pura" contro la "carità pomposa"?! O no?!

Federico La Sala


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