NAPOLITANO: CAMERE SCIOLTE RATIFICHINO TRATTATO UE *
TRENTO - Il presidente della Repubblica ritiene che anche a Camere sciolte si possa e si debba procedere alla ratifica del Trattato di Lisbona. Lo ha detto svolgendo la Lectio Magistralis all’Università di Trento.
Giorgio Napolitano ha ribadito la necessità "indispensabile" che il nuovo Trattato europeo entri in vigore l’anno prossimo, prima delle elezioni per il Parlamento di Strasburgo. "E’ indispensabile in questo contesto - ha detto - (...)

Sulle radici cristiane ribadisco che si tratta di un espediente retorico storicamente falso. Non si tratta di radici, gli uomini non sono piante e anzi sono natura e spirito creativi, che non possono e non devono essere vincolati da inventate radici, che ipostatizzano altro, diciamo le eredità culturali; infatti tante sono le erdità culturali dell’Europa, accanto e contro quelle cristiane, e la Modernità è un processo sempre più accelerato di loro demistificazione, metabolizzazione e abbandono... Quanto all’apostasia, Ratzinger sembra avviarsi baldanzosamente a realizzarla non solo allo spirito creativo dell’Europa - libertà, democrazia, diritti civili, auodeterminazione dell’uomo e degli stati, spirito critico, sapere scientifico-tecnologico, rispetto degli altri etc. - ma proprio come apostasia dai valori centrali del cristianesimo - dalla carità, all’accoglienza, alla povertà, al rispetto della libera coscienza, alla comprensione delle miserie e infelicità degli uomini, alla difesa degli ultimi. La sua ripresa del cattolicesimo costantiniano cancella l’insegnamento umanistico di Gesù, irriconoscibile in questa teocrazia autocelebratoria e anatemizzante contro tutto e tutti i non allineati e diversi. Si profila un nazi-cattolicesimo che martella ossessivamente ogni creatività e rinnovamento, inventandosi come una cittadella assediata e chiamando a una militanza fondamentalista i propri sudditi contro la Modernità. Questa, con tutti i suoi pregi e difetti, procede imperterrita lasciando tramontare questo cattolicesimo antiquato e repressivo, arrocato ai piedi di una inaudita burocrazia unigenere, opulenta e teatrale, percorsa da ossessioni, fobie e mitologie, dominata da interessi economici e politici, erede di infiniti orrori, mezze verità e mere menzogne solo marginalmente sfiorate da aggiornamenti apparenti o dalle scuse verbali di Voytila.