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MEMORIA DEL LOGOS. Eu-ropa..... Eu-democrazia ed Eu-angelo!!!

EU-ROPA: TRATTATI DI ROMA. UE!!! RADICI CRISTIANE, NON RADICI "CATTOLICO RATZISTE"!!! IL VATICANO ABUSA DELLA "PAROLA" E NON SA PIU’ PARLAR CHIARO - SOPRATTUTTO CON SE STESSO!!! "CATTOLICESIMO COSTANTINIANO" NON VUOL DIRE "CRISTIANESIMO" e il dio della "Deus caritas" non è il "Deus CHARITAS" dei nostri Padri e delle nostre Madri Costituenti!!! Il discorso di Giorgio Napolitano a Tubinga (non a Ratisbona) e la Dichiarazione di Berlino (2007) - a cura di pfls

Sollecitazione del presidente della Repubblica a procedere alla ratifica del Trattato di Lisbona.
martedì 12 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
NAPOLITANO: CAMERE SCIOLTE RATIFICHINO TRATTATO UE *
TRENTO - Il presidente della Repubblica ritiene che anche a Camere sciolte si possa e si debba procedere alla ratifica del Trattato di Lisbona. Lo ha detto svolgendo la Lectio Magistralis all’Università di Trento.
Giorgio Napolitano ha ribadito la necessità "indispensabile" che il nuovo Trattato europeo entri in vigore l’anno prossimo, prima delle elezioni per il Parlamento di Strasburgo. "E’ indispensabile in questo contesto - ha detto - (...)

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> EU-ROPA: TRATTATI DI ROMA. UE!!! RADICI CRISTIANE, NON RADICI "CATTOLICO RATZISTE"!!! ..... Lisbona, raggiunta l’intesa nella notte: un testo di 255 pagine che detta le regole di funzionamento dell’Unione a 27 e, poi, a 30. Accordo fatto con Italia e Polonia, la UE approva il suo nuovo trattato.

venerdì 19 ottobre 2007

Lisbona, raggiunta l’intesa nella notte: un testo di 255 pagine che detta le regole di funzionamento dell’Unione a 27 e, poi, a 30

-  Accordo fatto con Italia e Polonia
-  la Ue approva il suo nuovo trattato

-  Roma ottiene 73 deputati (in totale saranno 751) come la Gran Bretagna
-  Varsavia avrà la "clausola di Ioannina" che voleva a tutti i costi

LISBONA - L’Italia ottiene un deputato in più (73 come la Gran Bretagna), la Polonia avrà la "clausola di Ioannina" che le permetterà di congelare per qualche mese le decisioni prese a maggioranza. Ma nella notte di Lisbona l’Europa approva il suo trattato di riforme istituzionali e può finalmente rimettersi in cammino.

Due anni e mezzo dopo la vittoria del no nei referendum in Francia e Olanda sulla Costituzione, il Consiglio europeo di Lisbona ha dato il via libera al nuovo testo di 255 pagine che detta le regole per il funzionamento dell’Ue allargata a 27 e presto forse a 30. Gli ultimi scogli sono stati superati con una maratona negoziale di sette ore condotta dal premier portoghese e presidente di turno, Josè Socrates, che ha portato all’intesa con l’Italia e la Polonia. "Ora l’Europa è più forte, ha superato la sua crisi istituzionale", ha commentato visibilmente soddisfatto Socrates dopo l’una di notte, le due in Italia. Il nuovo Trattato sarà firmato a dicembre a Lisbona, 50 anni dopo i Trattati di Roma.

Per Romano Prodi il compromesso sulla redistribuzione dei seggi all’Europarlamento dà "molta soddisfazione" all’Italia ed è anche "un riconoscimento del lungo lavoro di collante" che ha svolto nell’Ue. "Abbiamo messo le cose a posto" L’Italia si opponeva alla perdita della parità con Francia e Gran Bretagna prevista dalla risoluzione Lamassoure-Severin, che da 78 seggi per tutte e tre li riduceva a 74 per la Francia, a 73 per la Gran Bretagna e a 72 per l’Italia. Ora l’Italia ne ha ottenuto in più, 73, gli stessi dei britannici. Ciò è stato possibile portando da 750 a 751 il totale degli eurodeputati, anche se il presidente dell’Europarlamento sarà conteggiato a parte in quanto per prassi non vota. Con questi numeri si andrà a votare per le europee del 2009 mentre per quelle successive, nel 2014, si raccomanderà al Parlamento europeo di prevedere una nuova redistribuzione basata sul criterio della cittadinanza e non della residenza (come previsto dall’articolo 9A del nuovo Trattato). Un criterio che premia l’Italia per i suoi tanti cittadini residenti negli altri Paesi Ue.

Per Prodi il varo del Trattato segna "la fine di un lunghissimo periodo di difficoltà della storia europea" e permette all’Ue di "ricominciare a operare in modo tranquillo". "Noi non siamo dei piantagrane", ha sottolineato il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, "abbiamo posto un principio,l’Europa ne ha preso atto e ha fatto uno sforzo".

L’accordo con la Polonia, invece, è un compromesso sulla "clausola di Ioannina", di cui Varsavia chiedeva l’inserimento nel Trattato. Il meccanismo, che prende il nome dalla località greca dove venne definito e permette a un gruppo di Paesi di congelare per alcuni mesi una decisione approvata a maggioranza, sarà trasferito da un allegato a un protocollo vincolante e avrà quindi un valore giuridico superiore.

La Polonia vuole mantenerlo almeno fino al 2017, in modo da poter condizionare il prossimo negoziato sulle prospettive finanziarie dell’Ue. Varsavia, ottiene inoltre un avvocato generale permanente alla Corte europea di giustizia di Lussemburgo.

Il presidente polacco Lech Kaczynski, atteso domenica dalle elezioni politiche che sono anche un referendum sull’operato suo e del fratello gemello, il premier Jaroslaw, ha tenuto duro fino in fondo per strappare il massimo possibile. Prodi ha assicurato comunque che "non è stato fatto alcun passo indietro" sul trattato, "non c’è stato un compromesso sul compromesso". Il nuovo Trattato ricalca il mandato che era stato dato in giugno alla Conferenza intergovernativa, dopo un estenuante negoziato proprio con la Polonia. Introduce, tra l’altro, il voto in Consiglio a doppia maggioranza (il 55% degli Stati e il 65% della popolazione) a partire dal 2014.

* la Repubblica, 19 ottobre 2007.


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