ANSA » 2007-08-11 20:37
MONS. PAGLIA: SPEZZIAMO CATENA DI MORTE SUL LAVORO
TERNI - "Basta con queste morti! Basta con i lutti sul luogo di lavoro!". Ha invocato più volte un "rinnovato impegno a spezzare questa catena di morte, perché la violenza del male non ci trovi suoi complici", il vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia, nell’omelia della messa funebre di oggi pomeriggio per Mauro Zannori, l’operaio morto nei giorni scorsi in un incidente all’interno dell’Ast. "La morte di Mauro non sia vana per tutti coloro che lavorano", ha ribadito il presule ternano, sottolineando che "é un problema di civiltà, prima ancora che di rispetto e di amore. Più volte nei mesi passati abbiamo parlato dell’urgenza di una cultura nuova anche sul lavoro che deve coinvolgere tutti, l’intera società". Ma ora, oltre allo "sdegno per quanto continua ad accadere", serve - per monsignor Paglia - un "rinnovato impegno perché il lavoro non sia più una fabbrica di morte, ma luogo di vita e di speranza".
Secondo il vescovo, "il luogo di lavoro non può essere trasformato in una sorta di fabbrica di morti, di vedove e di orfani. Certo può esserci talora qualche tragedia che avviene casualmente. Ma se abbiamo, come abbiamo, una catena ininterrotta di vittime, tutto ciò non avviene certo per caso. Essa è il frutto amaro di una cultura di morte che continua a sacrificare vittime sull’altare del profitto, sul primato assoluto del guadagno e dell’interesse a qualsiasi costo anche a scapito della vita umana e della dignità delle persone". Da qui la sua sollecitazione ad un "sussulto spirituale e morale che porti ad una nuova attenzione, ad una nuova responsabilità. Tutti dobbiamo rendercene conto. Non possiamo ritrovarci assieme solo quando celebriamo un funerale". E’ necessaria dunque "un’attenzione più vigile anche là dove tutto può apparire regolare. Erano anni che nelle acciaierie non accadevano incidenti di questa gravità. Ma nel giro di due giorni due gravissimi incidenti, di cui uno mortale". Così, per monsignor Paglia, "mentre ci si avvia verso rinnovati investimenti è necessario un esame ancor più attento, ancor più vigile perché siano prese più adeguate e forse più sofisticate misure di sicurezza. Dobbiamo riscoprire una nuova cultura del lavoro che ponga l’uomo al vertice dell’attenzione", è stata la conclusione del presule.