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OCCIDENTE E ORIENTE. Filosofia del "Sol calante" e filosofia del "Sol levante". Profonda frattura o connessione "nascosta"? Interviste ai più eminenti filosofi giapponesi: "Penseurs japonais" a cura di Yann Kassile. Una recensione di Mario Perniola - a cura di Federico La Sala

martedì 27 marzo 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] L’individuo non è mai una tabula rasa, ma presuppone una collocazione spazio-temporale, un condizionamento sociale. All’interno dell’individuo ci sarebbe già un punto di vista impersonale ed esterno, che è relazionale: con le parole di Lacan (tradotto e studiato con molto zelo in Giappone), si direbbe «la mediazione del Simbolico». D’altronde la struttura negativa dell’essere umano impedisce l’esistenza di una società che annulla completamente l’individuo: una simile società (...)

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> OCCIDENTE E ORIENTE. ---- Giappone, largo agli uomini "erbivori". Cambia il modello maschile nel Sol Levante: addio samurai, seduttori e impiegati modello (di Fabiola Palmeri)

lunedì 31 maggio 2010

TENDENZE

Giappone, largo agli uomini "erbivori"

Cambia il modello maschile nel Sol Levante: addio samurai, seduttori e impiegati modello, si fa largo una generazione di uomini che coltiva anche il proprio lato femminile

di Fabiola Palmeri

Niente a che fare con i samurai, né col mito degli impiegati modello dediti all’azienda. Ora in Giappone fanno tendenza gli “Erbivori”, o Soshokukei danshi: i ragazzi giapponesi under 30 che stanno lentamente rivoluzionando l’universo maschile. Perché loro sono teneri con le proprie mamme e vanno con loro a fare shopping, stanno molto attenti ai prezzi, sono decisamente poco interessati alla carriera lavorativa e pur non disdegnando la compagnia femminile non sono particolarmente interessati né al sesso né ai fidanzamenti. E visto che in lingua nipponica sesso vuol dire "relazione di carne”, si spiega il nome Erbivori.

Guarda: Le immagini

La definizione è di Maki Fukasawa, scrittrice che per prima, nel 2007, cominciò a scrivere del fenomeno. Poi l’anno successivo la presidente dell’agenzia di ricerca Infinity, Megumi Ishikubo, pubblicò nel 2008 "Gli uomini erbivori che assomigliano alle donne stanno per cambiare il Giappone": un libro con interviste a circa 100 giovani uomini fra i 20 e i 30 anni. In un articolo apparso sul Japan Times, la Ishikubo spiega che molti dei ragazzi da lei incontrati confessano che non uscirebbero mai di casa senza un look perfetto e che la propria autostima cresce quando si sentono carini. Inoltre affermano di non inseguire il sogno di un impiego a vita e che preferiscono guadagnare di meno piuttosto che essere costretti ad orari e ritmi di lavoro stressanti.

Un netto cambiamento generazionale dei maschi nipponici? Sembra proprio di sì. Secondo quella ricerca il 60% degli uomini fra i 20 ed i 34 anni appartiene in qualche modo alla categoria Soshokukei. E, riflettendoci, la cosa non è poi così strana. In fondo dalla fine della seconda guerra mondiale il Giappone ha potuto godere di 60 anni di pace, non ha quasi un esercito, niente servizio di leva obbligatori, e il tasso di omicidi commessi da giovani uomini è il più basso del mondo.

Secondo Masahiro Morioka, professore di filosofia all’Università di Osaka, in Giappone l’ideale di maschio violento e forte, tipico ad esempio dei soldati, non ha riscontro e gli uomini sono cresciuti liberi da tali limiti di genere. C’è poi un’altra interessante spiegazione alla tendenza erbivora, che si lega alla tradizione. Già nell’epoca Edo (1603-187), quando per 260 anni durò la pace sotto lo shogunato di Tokugawa, l’androginia era di moda. A teatro giovani uomini interpretavano i ruoli femminili e le donne quelli maschili. Nelle stampe erotiche Shunga si dipingevano uomini vestiti con kimono magnifici e truccati proprio come le loro compagne di giochi, tanto che è molto difficile distinguerli.

Tornando a oggi, c’è da dire che in molti blog femminili è palpabile la preoccupazione per questa evoluzione del mondo maschile. Tante donne si lamentano perché gli erbivori sono sì molto belli, delicati, dolci, gentili ma non hanno corpi virili, non prendono decisioni e hanno pochissimo denaro.

* la Repubblica, 27.05.2010.


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