LO SCANDALO
«Il vero scandalo è che siano considerate scandalose le fotografie di un uomo politico a pochi metri da un tansessuale, in un Paese che non considera scandalosa la presenza in Parlamento di politici corrotti, inquisiti e anche già definitivamente condannati. Il moralismo sessuale va di pari passo con l’immoralità della vita pubblica, il voyeurismo volgare dell’opinione pubblica e dei media si sposa perfettamente con la cecità sui reati finanziari, sulla corruzione, sull’accumulo di denaro illecito, sulle marchette economiche.
Quando si dice che il gossip prospera quando non ci siano altri argomenti pregnanti in circolazione, si dice una evidente verità. Il gossip dilaga perché trova vuoti gli spazi che andrebbero consacrati alle conversazioni serie: chi ha altro da pensare, in genere, non dedica al pettegolezzo che qualche pausa leggera e inoffensiva. Il giovane manager Corona si è allargato ben oltre i normali limiti della sua professione perché ha colto il momento; il mercato delle paparazzate era fino a pochi anni fa una nicchia breve come una messimpiega, pochi rotocalchi specializzati per un’occhiata distratta. Ora, grazie all’orrore televisivo e alla degenerazione ruffiana di molti quotidiani, il gossip è un settore primario, e ha sfrattato da molti cervelli il rischio di pensare al sodo».
Di chi pensate sia questa lunga citazione?
Del Papa? Magari!
Di qualche vescovo? Volesse il cielo!
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E’ semplicemente la riflessione di un laico che scrive quotidianamente su un giornale laico!
Si tratta di Michele Serra su La Repubblica del 22 marzo scorso.
Pensate: Potenza è stata promossa a "città turistica" tra le più gettonate. La radio di oggi ha detto che gli alberghi sono tutti pieni...Le radici cristiane?
Il papa e i vescovi sono ancora ammutinati nella trincea di difesa delle "Radici Cristiane" di questa società?
Ciechi! Preferiscono ficcare il capo nelle sabbie mobili di un passato ormai andato più che sporcarsi le mani con un presente che richiede loro un’altra presenza.
Come non essere d’accordo allora con quanto scrive Galeano a proposito della storia ufficiale e della storia reale?
Tanto più che, di ritorno da Pistoia ove ho partecipato all’interessante e ricco convegno sull’America Latina "L’alba...", ho avuto modo di toccare con mano come le lotte del "pueblo sin" stiano riscrivendo una nuova storia ed una nuova giografia...
"La storia ufficiale, memoria mutilata, è una lunga cerimonia autoelogiativa dei prepotenti che ci sono nel mondo. I suoi riflettori, che illuminano i vertici, lasciano la base nell’oscurità. Gli invisibili da sempre integrano, al massimo, la scenografia della storia, come le comparse di Hollywood. Ma sono loro, gli attori della storia reale, i negati, gli imbrogliati, i nascosti protagonisti della realtà passata e presente, coloro che incarnano lo splendido ventaglio di un’altra realtà possibile. Accecata dallo snobismo, dal razzismo, dal maschilismo e dal militarismo, l’America continua a ignorare la pienezza che contiene. E questo è doppiamente vero per il Sud: l’America Latina comprende le più favolose diversità umane e vegetali del pianeta. Là risiedono la sua fecondità e la sua promessa. Come dice l’antropologo Rodolfo Stavenhagen, «la diversità culturale sta alla specie umana come la diversità biologica sta alla ricchezza genetica del mondo». Affinché queste energie possano esprimere le potenziali meraviglie della gente e della terra, bisognerebbe iniziare a non confondere l’identità con l’archeologia, né la natura con il paesaggio. L’identità non sta tranquilla nei musei, e neppure l’ecologia si riduce al giardinaggio". (Eduardo Galeano: “A Testa in giù”; p.329)
Questo per oggi, con meno rabbia di ieri e un pò più di speranza.
Aldo [don Antonelli]