Giustamente
La legge 40 non c’è più. Il resto sono chiacchiere
di Bruno Tinti (il Fatto, 11.04.2014)
LA CORTE costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità del divieto di fecondazione eterologa (l. 40/2004). Ora una coppia che non può avere figli può utilizzare lo sperma o l’ov u l o di una terza persona. Fino adesso non si poteva: i poveretti erano costretti ad andare all’estero, Spagna, Svizzera, Olanda etc. Naturalmente non sempre un solo viaggio era sufficiente: come avviene nei rapporti naturali, non è detto che all’accoppiamento segua la gravidanza. E così spesso i viaggi della speranza diventavano numerosi. Con l’ovvia discriminazione di chi non aveva adeguate possibilità economiche. Si trattava di una norma assurda: razionalmente prima che eticamente.
1) Il ministro Lorenzin ha subito detto che l’incostituzionalità della legge non significa che da domani la fecondazione eterologa sarà a disposizione di tutti. “È un fenomeno complesso da regolamentare, ci deve pensare il Parlamento”. Evidentemente costei ignora il principio fondamentale secondo cui ciò che non è esplicitamente proibito è lecito. Il divieto è caduto perché incostituzionale; il Parlamento certamente non può riproporlo; chi vuole servirsi di seme od ovuli di estranei alla coppia non ha più ostacoli.
2) Sempre Lorenzin: “Dobbiamo regolamentare l’anonimato dei donatori”. E perché? Supponiamo che una coppia infertile si rivolga a un amico o un’amica e gli chieda di donare seme od ovuli. Chi glielo impedirà? E chi potrà vietargli di recarsi con il prodotto presso una clinica e chiedere la fecondazione? Il divieto non c’è più. Ed è ovvio che, in casi come questi, l’identità del donatore è pacifica.
3) “Si deve vietare il commercio di sperma o di ovuli”. E perché? Se una coppia si rivolge a un estraneo e chiede, dietro compenso, di donare quanto necessario, chi glielo può impedire? E poi; se non si può impedire l’accoppiamento “naturale” con un estraneo che fecondi la donna non fertile e ciò gratuitamente o dietro pagamento (la cosa non è vietata e non costituisce reato); se analogamente può coinvolgersi una estranea (anche se la cosa è un po’ più complessa). Perché non dovrebbe essere lecito evitare una situazione penosa, sotto il profilo sentimentale, sostituendo all’accoppiamento mercenario la donazione, sempre mercenaria?
4) Il divieto continua a sussistere per le coppie fertili, anche se portatrici di malattie genetiche che sconsigliano di generare. E per le coppie omosessuali. Il che è veramente ridicolo.
CERTO, entrambi i coniugi possono essere portatori di dette malattie; e allora l’unica soluzione è l’adozione. Ma perché vietare la fecondazione eterologa se solo uno della coppia è malato? Tanto più in quanto, per riprendere l’esempio appena esposto, nulla impedisce un accoppiamento naturale con un estraneo da parte del coniuge non malato al solo scopo di procreare, gratuitamente o a pagamento che sia. E ciò vale naturalmente anche per le coppie omosessuali.
Insomma, ipocriti e bigotti impongono leggi impietose; e speculano sui naturali sentimenti di chi non vuole accettare la pur occasionale relazione del partner con un estraneo, evento che non sarebbe in loro potere impedire, vietando la soluzione di una fecondazione eterologa artificiale, alternativa che sarebbe invece emozionalmente accettabile. È così che privano tante sfortunate persone dei loro diritti. Ci vorranno altri 10 anni perché questa gente sia finalmente messa in condizioni di non nuocere?