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Cercate ancora (Claudio Napoleoni, 1990)

PRIMO LEVI. Quando Levi morì (11 aprile 1987), Claudio Magris scrisse un articolo che cominciava così: «È morto un autore le cui opere ce le troveremo di fronte al momento del Giudizio Universale». Un ricordo di Ferdinando Camon - a cura di pfls

lunedì 2 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Nella sua sopravvivenza e nella sua scrittura c’è stato un doppio fallimento del sistema lager. Il sistema lager non ha agito su Levi con tutta la sua forza. Perché Levi era un chimico, perché ha imparato il tedesco, perché non si è mai ammalato, e perché ha avuto la fortuna di ammalarsi negli ultimi giorni, evitando la marcia della morte, l’evacuazione dal lager (raccontata da Elie Wiesel)[...]
[...]«C’è Auschwitz, quindi non può esserci Dio». [...] «Non trovo una soluzione al (...)

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> PRIMO LEVI. Quando Levi morì, Claudio Magris scrisse un articolo che cominciava così: «È morto un autore le cui opere ce le troveremo di fronte al momento del Giudizio Universale». Un ricordo di Ferdinando Camon - ---- Esce dall’ombra la figura del giovane che ad Auschwitz fu accanto all’autore di «Se questo è un uomo». Primo Levi, nel suo capolavoro, ricorda numerosi episodi della sua amicizia con ’Alberto’, l’amico più caro in lager, ma sulla vera identità del giovane serbò sempre un rigoroso riserbo.

sabato 26 gennaio 2008

Ha un nome l’amico che salvò Primo Levi *

Esce dall’ombra la figura del giovane che ad Auschwitz fu accanto all’autore di «Se questo è un uomo». Primo Levi, nel suo capolavoro, ricorda numerosi episodi della sua amicizia con ’Alberto’, l’amico più caro in lager, ma sulla vera identità del giovane serbò sempre un rigoroso riserbo.

Ora Brescia rivendica con orgoglio i natali di Alberto Della Volta, il primo ebreo catturato nella città lombarda; sarebbe scomparso nel 1945, durante la «Marcia della morte» di evacuazione del campo di Auschwitz alla quale Levi scampò a causa di una malattia; fu lo stesso sopravvissuto a informare i famigliari dell’amico della sua fine, ma questi non accettarono mai la verità, preferendo continuare ad appigliarsi in una speranza di ritorno. Domani, in occasione della Giornata della Memoria, il liceo Carlini di Brescia, che tra i suoi studenti vanta proprio l’amico dello scrittore torinese, intitolerà ad Alberto Della Volta la propria aula magna.

* Fonte: Avvenire, 25.01.2008


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