RISPETTARE IL RISPETTO
di Maria Novella Oppo (l’Unità, 03.04.2007)
Domenica in piazza San Pietro fedeli e sacerdoti portavano in braccio palme ondeggianti. E dalla sua finestra il papa, guardando la bella sfilata, si è ricordato finalmente di condannare i tangentisti. Qualcuno (Luciana Littizzetto?) gli avrà fatto notare che i veri cattivi non sono quelli che convivono senza essere sposati. Nella stessa giornata, monsignor Fisichella, rispondendo alle domande di Lucia Annunziata nel programma “½ ora”, è sembrato attenuare le offese lanciate dal successore di Ruini, Bagnasco, contro le coppie di fatto e i gay. Anche se, francamente, non se ne può più di sentir dire, da parte ipercattolica e della destra berlusconiana che, comunque, i gay vanno rispettati. E qui, di solito, i più ipocriti giurano di avere tanti amici omosessuali (e chi se ne frega?). L’unico modo di rispettare le persone è riconoscere loro gli stessi diritti che hanno gli altri: non uno di più, né uno di meno. E non c’è nessun rispetto quando si parla di individui «contro natura», definizione che non viene usata non diciamo per i tangentisti, ma neanche per gli assassini.