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Liberateli....

APPELLO DI EMERGENCY. Per la liberazione di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi. I talebani: "Abbiamo ucciso l’interprete Adjmal". Mastrogiacomo: "un omicidio orribile, gratuito, vigliacco". Per Strada, responsabili Prodi e Karzai - a cura di pfls

domenica 8 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] i Taliban: hanno mostrato al mondo la loro vera faccia, quella che rimproveravano a noi giornalisti di non volere raccontare all’esterno. E’ quella che ci hanno annunciato con una telefonata alle agenzie di stampa. Non sono stati ai patti: ci hanno tolto le catene e ci hanno detto che eravamo liberi. Ho visto il mio amico e interprete pronto ad imbarcarsi su un convoglio che lo avrebbe consegnato a degli emissari. Così hanno detto i Taliban che ci tenevano prigionieri, così hanno (...)

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> APPELLO DI EMERGENCY. Per la liberazione di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi - a cura di pfls

sabato 7 aprile 2007

L’emittente inglese ha letto e tradotto in lingua pashto una lettera del giornalista di "Repubblica" rivolta direttamente ai talebani

-  Mastrogiacomo, appello sulla Bbc
-  "Liberate il giornalista Adjmal"
*

Daniele Mastrogiacomo ha rivolto un appello direttamente ai talebani che tengono prigioniero Adjmal Nashqebandi. L’appello del giornalista di Repubblica per la liberazione del suo interprete è stato letto e diffuso in lingua pashto dalla Bbc.

Ecco il testo in italiano e in inglese

Sono Daniele Mastrogiacomo, il giornalista di Repubblica rimasto vostro prigioniero per due settimane. In nome del Dio di cui abbiamo tanto parlato e discusso assieme, mi appello alla vostra sensibilità di musulmani e vi chiedo di lasciare in vita il mio amico e interprete Adjmal Nashqebandi.

E’ un giornalista come me. Siamo venuti entrambi nel sud dell’Afghanistan, nella provincia di Helmand, per fare un’intervista ad un dirigente dei Taliban e raccontare al mondo chi siete e cosa pensate. Siamo venuti in pace, muniti soltanto dei nostri bloc notes e delle penne. Quando ci siamo lasciati mi avevate detto che saremmo stati liberati entrambi. Da altri 15 giorni continuate invece a trattenere Ajmal. Ora minacciate di ucciderlo.

Siamo stati arrestati, fatti prigionieri e trattenuti nelle vostre terre come ostaggi, senza aver fatto nulla di male. Adjmal è un uomo per bene che chiedeva solo di fare il suo lavoro. Come uomo, come giornalista, come persona che avete conosciuto da vicino, chiedo a chi lo tiene ancora in mano, al mullah Dadullah, di risparmiare la vita del mio amico, di evitare un nuovo lutto, di lasciarlo libero, all’affetto della sua famiglia e a quello della sua giovane moglie.


I am Daniele Mastrogiacomo, the reporter of Repubblica who has been your prisoner for two weeks. In the name of the God about whom we have talked and argued for a long time together, I appeal to your understanding as Muslims and call for the release of my friend and interpreter Adjmal Nashqebandi.

He is a journalist, just like me. We had both gone to the South of Afghanistan, in the province of Helmand, in order to interview a Taliban leader and tell the world about you, who you are and what you think. We came in peace, with notebooks and pens only. When we parted, you told me we would both be released. But you have been holding Ajmal for fifteen days and now you are threatening to kill him.

We have been arrested, held as prisoners and kept in your lands as hostages without having done anything wrong. Ajmal is a respectable man, who wanted to do his job. As a man, as a journalist, as someone you have closely known, I ask whoever is holding him, Mullah Dadullah, to save my friend’s life, to avoid another death, to release him, and to let him go back free to his family and his young wife.

* la Repubblica, 7 aprile 2007


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