Strada: per Ramatullah chiedo un passo ufficiale del governo *
«I canali della politica appaio rinsecchiti, privi di capacità di comunicazione e dialogo. Gli spazi di manovra di restringono. Non intendo tuttavia suggerire al governo di Roma quali passi compiere, ma, la prossima settimana chiederemo cose precise nella vicenda di Ramatullah e non potranno sottrarsi». Cioè? «Chiediamo una richiesta ufficiale e pubblica, non privata, in favore della liberazione di Ramatullah Hanefi in quando lavorava per un’organizzazione alla quale il governo Prodi ha chiesto di assumere quel ruolo. Deve essere liberato perché lavorava per il governo italiano! Se poi riceveranno come risposa un No faranno i loro bilanci politici».
Così Gino Strada in un’intervista raccolta da Toni Fontana che appare su l’Unità di domenica 8 aprile. Nell’intervista l’animatore di Emergency parla di Ramatullah, l’uomo che per Emergency e per il governo italiano ha trattato per la liberazione del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo. Da allora è detenuto nelle prigioni segrete di Kabul senza che si abbiano sue notizie. «Noi, la sua famiglia, nessuno sa nulla. Ramatullah è un "desaperecido" di un paese nel quale ciò è ritenuto "legale"» dice Strada.
Sulla vicenda interviene anche Silvio Sircana, portavoce del governo, in riferimento alle dichiarazioni del presidente afgano Kharzai che avrebbe parlato di uno scambio con i talebani «per impedire una crisi politica del governo Prodi». «Nei numerosi colloqui con Kharzai, non è stata mai sollevato il tema della sopravvivenza del governo - ha detto Sircana intervistato da Sky Tg24 - connessa alla detenzione di Mastrogiacomo. Si è semplicemente chiesto al governo afgano di fare tutto quello che era nelle loro possibilità per favorire il rilascio di Mastrogiacomo».
Sircana ha anche auspicato che si arrivi presto «alla liberazione dell’altro ostaggio nelle mani dei talebani e del collaboratore di Strada». Il portavoce del governo ha spiegato che «il governo sta lavorando con i numerosi contatti tenuti dall’ambasciatore Sechi e dalla Farnesina».
* l’Unità, Pubblicato il: 07.04.07, Modificato il: 07.04.07 alle ore 20.08