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Politica

San Giovanni in Fiore: Antonio Nicoletti rinnega la sinistra: naturalizzazione, nulla più, nell’attesa di Godot

giovedì 12 aprile 2007 di Emiliano Morrone
Del nove aprile 2007, ripubblicato il 12
In questo articolo parlerò di quanto Antonio Nicoletti, attuale sindaco di San Giovanni in Fiore, s’è trasformato dopo aver incontrato il potere, chiudendosi a riccio e rinnegando la sinistra senza pudore. Aggiungerò argomenti a favore della seguente tesi: la città è peggiorata a dismisura, con la sua giunta, e s’è avviata rapidamente verso la morte dello spirito collettivo e individuale.
Parto dal fatto che il Nostro era all’opposizione fino a (...)

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La città vecchia.. Fabrizio de Andrè

sabato 7 aprile 2007

Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi, una bimba canta la canzone antica della donnaccia quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza presto affinerà le capacità con l’esperienza dove sono andati i tempi di una volta per Giunone quando ci voleva per fare il mestiere anche un po’ di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere per dimenticare d’esser stati presi per il sedere ci sarà allegria anche in agonia col vino forte porteran sul viso l’ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone forse quella che sola ti può dare una lezione quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie. Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette quando incasserai dilapiderai mezza pensione diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli In quell’aria spessa carica di sale, gonfia di odori lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai da buon borghese li condannerai a cinquemila anni più le spese ma se capirai, se li cercherai fino in fondo se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo." F.De Andrè

Cordialmente, Francesco Foglia


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