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Al di là della Trinità "edipica" - e della terra e del sangue!!!

DONNE, UOMINI, E L’ALLEANZA "PREISTORICA" DELLA MADRE ("MARIA" - ELENA) CON IL FIGLIO ("GESU" - COSTANTINO): "L’ORDINE SIMBOLICO DELLA MADRE". CANTA ANCORA LA MESSA, QUESTA IDEOLOGIA "TEBANA" DELLA GRECIA ANTICA?!! Un commento di Lea Melandri, all’apertura "femminista" del Vaticano - a cura di Federico La Sala

sabato 21 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] l’attribuzione a un "ordine naturale" del potere insidioso e salvifico delle donne, legato alla loro capacità procreativa, non è solo il pesante retaggio dei fondamentalismi religiosi, ma una convinzione radicata nel senso comune di entrambi i sessi, incorporata nelle istituzioni della vita pubblica, nei suoi saperi e nei suoi linguaggi.
E’ l’atto di nascita, sovrano e guerresco, della pòlis, che, nonostante i grandi cambiamenti della storia, ancora accompagna la politica in tutte (...)

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> DONNE, UOMINI, E L’ALLEANZA "PREISTORICA" DELLA MADRE ("MARIA") CON IL FIGLIO ("GESU"). CANTA ANCORA LA MESSA, QUESTA IDEOLOGIA "TALEBANICA"!!! Un commento di Lea Melandri, all’apertura "femminista" del Vaticano - a cura di pfls

domenica 8 aprile 2007

Le testimonianze

-  "Mi fece spogliare in camera
-  ero soltanto una ragazzina"

"Allora ero assolutamente incapace di una scelta libera" *

FIRENZE - Ecco alcune testimonianze raccolte dalle vittime degli abusi avvenuti nella parrocchia fiorentina. "Per vent’anni ho completamente rimosso tutto", racconta una di loro, oggi quarantacinquenne, sposata con figli, seguita dall’associazione Artemisia per le donne abusate. Le "immagini" di allora le tornano agli occhi solo pochi anni fa, all’improvviso, "durante una terapia". Il primo abuso comincia quando ha dieci anni. "Il "priore" mi chiamava su, nel suo studio o nella camera da letto, mi faceva spogliare e mi spiegava come, negli atti che mi avrebbe chiesto, si sarebbe realizzata la più piena comunione eucaristica". Le dice "di pensare alla Madonna, che aveva avuto Gesù a dodici anni, che ero la diletta del Cantico dei Cantici e che quello che avveniva fra noi era lo stesso che avveniva nel giardino dell’Eden". Ripensandoci, B. dice di provare tuttora "attacchi di vomito". I rapporti vanno avanti per quindici anni. "Ero assolutamente incapace di una scelta libera e consapevole".

Anche D. A., oggi quarantenne, a un certo punto diventa la "diletta" dal "priore": "Avevo diciassette anni, è andata avanti finché mi sono sposata" ricorda. "Mi diceva che io avevo bisogno di affetto e che lui poteva darmelo. In nome di Gesù cominciò ad abbracciarmi...". Quando si fidanza, però, D. comincia a chiedersi "perché il priore impedisse a una coppia non sposata anche solo di parlare fra sé, quando con lui si potevano fare quelle cose". Ma il coraggio di parlare del suo passato lo trova solo nel 2004, incontrando alcune ex compagne di allora.

L. A., quarantaquattro anni, artigiano, una moglie e un figlio, è uno dei ragazzi prescelti dal sacerdote a far parte del futuro clero della "vera chiesa". "Prima di una partita di calcio - racconta - mi chiamò e mi disse che "quelli lassù" mi avevano prescelto per fare il sacerdote. Scoppiai in un pianto dirotto, ma il priore disse che se avessi rifiutato mi avrebbe cacciato per sempre dalla parrocchia". Che voleva anche deludere una famiglia legatissima al sacerdote: "Mio padre lo frequentava fin da piccolo, lui si era offerto di aiutarci. Decideva tutto per noi". Fino a farsi consegnare beni e denaro da usare, spiegava, "per costruire la futura chiesa. Alla nostra famiglia, diceva che avrebbe pensato Gesù". L. accetta di entrare in seminario. "Non avevo la forza per oppormi" racconta. La crisi esplode al terzo anno di teologia. Il "priore" lo accusa di essere "una pentola marcia", ma lui abbandona. E, fra mille difficoltà, si ricostruisce la vita.

* la Repubblica, 8 aprile 2007


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