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Questione antropologica - Life out of Balance!!! "I soggetti sono due, e tutto è da ripensare" (Laura Lilli, 1993).

GENERE UMANO: DONNE E UOMINI. 50 E 50. EQUILIBRARE IL CAMPO. DEMOCRAZIA PARITARIA, A TUTTI I LIVELLI !!! - a cura di pfls

Le donne sono l’altra parte del genere umano necessaria, affinché l’umanità possa essere intera, nell’identità e nella differenza.
sabato 21 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] L’Udi con questa Proposta intende aprire un dibattito dentro e fuori le Istituzioni perché la Democrazia paritaria venga riconosciuta come un aspetto fondamentale del vivere civile e politico nel nostro Paese.
Auspichiamo che questa Proposta sia accolta favorevolmente da uomini e donne di buona volontà, presenti in tutti gli schieramenti politici.
Questa Proposta si inserisce in una campagna complessiva che l’Udi ha promosso fin dagli inizi del 2006, denominata 50E50 ovunque si (...)

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> GENERE UMANO: DONNE E UOMINI. "I soggetti sono due, e tutto è da ripensare" (Laura Lilli, 1993). .... Non parliamo del 50 e 50, della parità. Basterebbe almeno sfiorare quel 30% che «rappresenta il minimo indispensabile per una democrazia che possa dirsi veramente paritaria», dicono da ARCIDONNA.

venerdì 2 novembre 2007

Donne in politica, l’Italia pari merito con il Nepal *

Non parliamo del 50 e 50, della parità. Basterebbe almeno sfiorare quel 30% che «rappresenta il minimo indispensabile per una democrazia che possa dirsi veramente paritaria», dicono da Arcidonna. Ma è ancora un sogno: l’Italia - con il 17,4 di elette alla Camera e il 13,6 al Senato - si ferma al 63° posto nella classifica mondiale della rappresentanza femminile nei parlamenti nazionali. Pari merito con il Nepal.

E dobbiamo anche consolarci: qualche anno fa eravamo pure messi peggio. Le ultime rilevazioni, successive alle regionali del 2005, dicono che «si è passati nei consigli dall’8,8% all’11,1, nelle giunte dal 12,8 al 17,5, mentre la media delle donne elette nelle giunte e nei consigli è adesso il 12,2% contro il 9,9% precedente». Magra consolazione. Il fatidico trenta per cento, è solo sfiorato dalla giunta della Regione Lazio, quella con la migliore prestazione che si ferma al 29,4% (cinque donne e dodici uomini). Maglia nera a Basilicata, Calabria e Valle d’Aosta che, in giunta, non hanno nemmeno una donna. Vince invece la Toscana se, oltre alla giunta, si considera anche il Consiglio regionale, seguita da Umbria e Trentino Alto Adige.

Ma certo, non è colpa delle regioni. Al Governo la media delle donne è dl 24%, ovvero sei ministri donna su 25: ma cinque di loro, quasi tutte quindi, sono senza portafoglio. Quindi ministeri con pure funzioni di supporto, senza possibilità di spendere nulla di propria iniziativa.

Non brilliamo nemmeno in Europa: sono donne il 17,9% delle europarlamentari italiane, contro una media del 30,4%: vanno peggio di noi solo la Polonia, Cipro e Malta. Cresce, invece, la presenza femminile nei Comuni, probabilmente, punzecchia Arcidonna, «a causa della minore “appetibilità” delle cariche comunali rispetto a quelle di organismi di maggiori dimensioni».

* l’Unità, Pubblicato il: 02.11.07, Modificato il: 02.11.07 alle ore 17.03


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