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Africa

IL "GRIN" E IL "CYBERGRIN": PARLARE, DISCUTERE, CONFRONTARSI. A BAMAKO (MALI), DAL BAOBAB AD INTERNET. Un ’resoconto’ di Alessio Antonini e Chiara Giovetti - a cura di pfls

mercoledì 11 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] A proposito di baobab.
"Quell’albero", scriveva Ryszard Kapuscinski in Ebano, "è più di una pianta: è la vita. Se viene abbattuto, gli uomini non potranno più ripararsi dal sole né riunirsi. E se non potranno riunirsi non saranno più in grado di prendere decisioni, ma soprattutto non potranno più raccontare la loro storia. Allora la dimenticheranno, e diventeranno uomini senza passato, cioè nessuno". A Bamako, grazie al grin il pericolo di perdersi sembra essere scongiurato [...] (...)

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> PARLARE, DISCUTERE, CONFRONTARSI. A BAMAKO (MALI), DAL BAOBAB AD INTERNET. --- Il Grande Vecchio di Kwachocha è stato abbattuto. Niente da fare per il baobab millenario di Malindi (di Freddie del Curatolo).

sabato 14 novembre 2020

Il Grande Vecchio di Kwachocha è stato abbattuto

Niente da fare per il baobab millenario di Malindi: la nostra battaglia

di Freddie del Curatolo *

Che non ce l’avremmo fatta era quasi scritto.

Solo un miracolo avrebbe potuto salvare dall’abbattimento il “Grande Vecchio" di Kwachoca, il baobab millenario del villaggio nell’immediata periferia di Malindi.

La pianta, simbolo per secoli di un territorio e di una comunità di gente, luogo di ritrovo che ha visto sicuramente eventi di ogni genere, dai riti tribali e cerimonie che un tempo si celebravano al suo cospetto, ad ogni altro tipo di manifestazione dello stare insieme e ultimamente delimitava il campo di calcio, facendo generosamente ombra agli spettatori delle partite.

Purtroppo quella zona di terreno è stata identificata come terreno privato e in quanto tale il proprietario ha deciso di costruire un edificio e di abbattere il baobab.

In Kenya, e questo è il vero scandalo, non esiste una legge che protegga le specie di piante indigene millenarie e che le consideri esattamente come gli animali, esemplari da salvaguardare per evitarne l’estinzione. Per questo il proprietario del terreno ha ottenuto regolare permesso e ha iniziato a tagliare il Grande Vecchio. Inutile è stato il tentativo di parte della comunità di Kwachocha e di alcune associazioni locali che tutelano l’ambiente, la cultura e le tradizioni della costa del Kenya.

Già perché per il popolo Mijikenda, il baobab oltretutto è una pianta sacra e il suo abbattimento non solo è sconsigliato ma secondo le leggende e superstizioni locali, foriero di grandi sciagure.

Certo, in un mondo sciagurato come questo, tutto fa meno paura e la memoria storica, insieme alla cultura e in second’ordine la tutela dell’ambiente, interessano ormai a pochi.

Noi invece ci teniamo e riteniamo che oltre alle leggende e al valore spirituale e simbolico e alle proprietà benefiche dei suoi frutti che sono medicine naturali per la povera gente, i baobab abbiano anche un valore di attrazione turistica e siano da proteggere.

L’abbattimento del Grande Vecchio di Kwachocha quindi non deve essere avvenuto invano, da qui inizia la nostra battaglia per ottenere dal Governo del Kenya lo status di patrimonio da salvare e magari anche quello di monumenti nazionali per i Baobab.

Abbiamo già iniziato a chiamare a raccolta associazioni, ambientalisti, enti culturali e privati per collaborare. Vi aggiorneremo sulle nostre mosse e vi lasciamo alle immagini e alle parole del nostro servizio qui sotto.

* Fonte: MalindiKenia. Il portale degli italiani in Kenya, 09-11-2020 (ripresa parziale)


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