ORIENTE E OCCIDENTE
I sopravvissuti all’Olocausto bacchettano Israele
di Francesca Paci *
"Il mondo nega la Shoah, ma voi negate i nostri diritti"
I sopravvissuti all’Olocausto affilano le armi contro lo Stato d’Israele, reo, a loro parere, di risparmiare un po’ troppo sui risarcimenti. Martedì un portavoce della comunità di coloro che scamparono ai campi di concentramento e ora vivono in Israele ha formalmente protestato alla Knesset, il parlamento israeliano. L’accusa, indirizzata al ministero delle finanze, è di aver dimenticato l’assistenza dovuta alle vittime della Shoah. Per avere un extra infatti, i sopravvissuti devono dimostrare di avere una grave menomazione o un’infermità dovuta all’esperienza nel lager. Lo stipendio mensile versato ai circa 40 mila ex deportati è di 1040 schekel (circa 200 euro), una cifra pari alla metà di quanto riconosciuto dalla Germania ai disabili, indipendentemente che provino di essere vittime di persecuzioni. Sarà il colpo di coda del vecchio welfare germanico? La cattiva coscienza tedesca? Il bisogno d’Israele d’investire anche sul futuro?
* La Stampa, 11/4/2007