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US-Afghanistan

LA "FORZA ITALIA" DELL’ITALIA E LA "PAROLA ITALIA" DELL’ITALIA. La denigrazione del chirurgo italiano Gino Strada e la espulsione della sua organizzazione Emergency (quasi due milioni di vite salvate) dall’Afghanistan. Un commento di Furio Colombo - a cura di pfls

domenica 15 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] il patto d’acciaio fra opposizione della Repubblica italiana e servizi segreti afghani ha tentato la seconda strada: Gino Strada è un fiancheggiatore. L’offesa è grande, perché investe non solo una persona coinvolta su vasta scala e da molti anni in una missione umanitaria celebre, rispettata, onorata nel mondo, ma l’intero governo italiano e tutte le sue istituzioni che hanno chiesto a Gino Strada di addossarsi la missione di salvezza.
Ma - come si è detto - la violenza dell’accusa (...)

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> LA "FORZA ITALIA" DELL’ITALIA E LA "PAROLA ITALIA" DELL’ITALIA. La denigrazione del chirurgo italiano Gino Strada e la espulsione della sua organizzazione Emergency (quasi due milioni di vite salvate) dall’Afghanistan. Un commento di Furio Colombo - a cura di pfls

domenica 15 aprile 2007


-  "No" di Karzai alla pressante richiesta di Chirac
-  Sempre più problematica la liberazione di Celine ed Eric

-  Kabul: "Basta accordi con i talebani"
-  Niente trattative per gli ostaggi francesi

Ieri il video nel quale i sequestrati di Terre d’Enfance appaiono terrorizzati *

KABUL - Il governo di Karzai non intende più scendere a patti con i talebani. Dunque, nessun detenuto nelle carceri afgane verrà più rilasciato. Diventa così più problematica la liberazione di Celine ed Eric, i due operatori umanitari francesi, una donna e un uomo, della Ong Terre d’Enfance, rapiti il 3 aprile scorso lungo la una strada del distretto di Khash Rob, nella provincia di Nimroz, ai confini con quella dell’Helmand, dove è stato rapito Daniele Mastrogiacomo.

Ad annunciare la linea dura del governo afghano è stato il ministro degli esteri Rangeen Dafdar Spanta, al termine di una conversazione telefonica del presidente francese Jaques Chirac con Karzai, al quale il capo dell’Eliseo aveva chiesto un aiuto concreto per salvare i due ostaggi. Ma la risposta è stata netta: "Non faremo scambi con i criminali", ha detto il ministro Spanta, "se lo facciamo una seconda volta, diventa una prassi e si può andare avanti all’infinito".

Nel frattempo, i rapitori hanno fatto una proposta, di natura ancora non precisata, sul destino dei due francesi ed ora aspettano la risposta da parte del Consiglio di direzione dei talebani. Lo ha reso noto un sedicente portavoce talebano, tale Yusuf Ahmadi: Noi abbiamo fatto una proposta sui due francesi che sono nelle nostre mani al Consiglio di direzione. Saranno i dirigenti a prendere la decisione definitiva sul loro destino".

Ieri la CBS, una televisione canadese, aveva trasmesso un video in bianco e nero, con le immagini dei volti disperati due operatori umanitari, di cui - al momento - si conoscono solo i nomi di battesimo, appunto: Celine ed Eric. Con un filo di voce e gli occhi gonfi di lacrime, Celine ha chiesto al governo francese di mobilitarsi per evitare che, sia lei, il suo compagno e i tre cittadini afghani che li accompagnavano, siano decapitati.

* la Repubblica, 15 aprile 2007


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