Oltre 30mila ogni anno le persone che muoiono per ferite d’arma da fuoco
Gli Usa si spaccano sull’uso delle armi
Il direttore del "Gun Owners of America": «Per fermare i pazzi servono più pistole nelle mani dei cittadini rispettoso delle leggi»
WASHINGTON - Dopo che più di trenta studenti sono stati il bersaglio mortale di un giovane armato, pare con due pistole, gli Stati Uniti ancora sotto choc tornano a discutere. Non sono pochi quelli convinti che l’eccessiva libertà di girare armati sia un elemento di barbarie da mettere in discussione al più presto, visto che sono oltre 30mila ogni anno le persone che muoiono per ferite d’arma da fuoco, e il numero di armi in mano ai privati è più alto che in qualsiasi altro paese del Mondo. Ma una delle più potenti lobby del paese e il sostegno al diritti di detenere armi ha fin qui sempre stroncato i tentativi di imporre regole più severe. TESI OPPOSTA: «SERVONO PIU’ ARMI» - I sostenitori del diritto di possedere armi considerano il massacro al Virginia Tech come una prova della necessità di alleggerire i controlli, piuttosto che di varare leggi più restrittive. «Tutte le sparatorie nelle scuole sono terminate bruscamente negli ultimi 10 anni perché un cittadino rispettoso delle leggi - una potenziale vittima - aveva un’arma», spiega Larry Pratt, direttore esecutivo di Gun Owners of America. «L’ultima sparatoria al Politecnico della Virginia richiede di abrogare immediatamente la legge sulle zone libere dalle armi, che lascia le scuole della nazione alla mercè dei pazzi».
* Corriere della Sera, 17 aprile 2007