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Politica addio?

"Pd" - Un partito democratico? Un partito nuovo? Ma di quale Italia e di quale Europa? "Note da lontano 13": un commento di Rossana Rossanda, prima della investitura di Walter Veltroni - a cura di pfls .

Il convitato di pietra di tutta la storia, quello che è stato ucciso e si spera sepolto, è la radice socialista della sinistra.
giovedì 28 giugno 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il socialismo è stato declinato in molte maniere, ma un’idea forte aveva alla base, l’ insopportabilità politica, alla luce della modernità, di un modo di vivere e di produrre inuguagliante e strumentale come quello capitalistico, non regolato se non dal mercato. Sul come rimediarvi, se per riforme o per rivoluzione, è stato l’oggetto del contendere fra socialisti e comunisti, ma che quel «sistema» fosse intollerabile, per l’illibertà sostanziale che esso comporta per la grandissima (...)

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mercoledì 17 ottobre 2007

ELEZIONI PRIMARIE NEL PARTITO DEMO(N)CRATICO

di Lucio Garofalo *

Il genio profetico di Pier Paolo Pasolini preconizzava (a ragione) che “il fascismo potrà risorgere a condizione che si chiami antifascismo”. Eccolo servito. Si chiama PD: Partito Demo(n)cratico. Tale partito non è ancora nato, ma già si sta rivelando una forza politicamente subdola e pericolosa, perché concretamente antidemocratica e soprattutto antioperaia. Purtroppo si confermerà tale nel tempo.

Nei prossimi anni il PD costituirà il peggior avversario politico dei diritti, degli scopi e degli interessi della classe operaia e dei lavoratori salariati in Italia, soprattutto dei giovani lavoratori precari ed extracomunitari. Vedrete, gente di poca fede! Per rendersene conto basterebbe riflettere liberamente su alcune proposte politiche di stampo sicuritario e poliziesco avanzate da Walter Veltroni durante la sua campagna elettorale, sui temi della sicurezza e dell’ordine pubblico, in materia di immigrazione e su altre questioni concernenti il lavoro e la convivenza civile e democratica nella nostra società. Si tratta di ipotesi e contenuti palesemente anticostituzionali, che nemmeno la peggior Lega di Bossi, Borghezio e Calderoli si sarebbe mai azzardata a promuovere. Eppure, il sindaco-sceriffo di Roma rappresenta il futuro leader di un partito che osa battezzarsi “democratico” ed egli stesso si spaccia ed osa definirsi un politico “buonista”. Anzi, molti lo rimproverano proprio di essere fin troppo “buonista”. Figuriamoci allora se fosse stato un “cattivista”!...Ma veniamo alle primarie nel PD. Già il fatto che per votare occorre pagare un euro, quasi fosse un balzello supplementare da sommare agli altri tributi, mi puzza tanto di estorsione e racket mafioso, quasi una sorta di “pizzo politico” da versare ai boss della malavita politico-istituzionale del “centro-sinistro”, ormai dominato ed infestato dal PD che sta per: Partito Dirigista, Partito Danaroso, Partito Delinquenziale, Partito Demoniaco, Partito Dolo(ro)so, Partito Deceduto... Tutto, tranne un Partito autenticamente Democratico. Non c’è proprio nulla da fare. Il nostro è un popolo ignorante, rozzo ed analfabeta.

Con il termine “analfabetismo” mi riferisco esattamente all’analfabetismo politico, quello che BertoldBrecht disprezzava come il peggior analfabetismo. E aveva ragione! Le elezioni primarie del PD non costituiscono affatto un momento di grande partecipazione democratica, ma segnano ufficialmente il decesso della “democrazia” nel nostro paese, se mai questa fosse stata viva. Una “democrazia” morta e sepolta, grazie anche al Partito (anti)Democratico. Un destino cinico e beffardo, quello della “democrazia” italiana, un democrazia da sempre monca e incompiuta, ed ora definitivamente azzerata e priva di senso. Votare alle primarie del PD è peggio che votare per il Grande Fratello o un altro reality-show: equivale a una farsa grottesca, in cui partecipano e si esibiscono tanti ridicoli “bamboccioni” manovrati da vecchi burattinai (massonico-mafiosi e piduisti, filo-golpisti, clerico-fascisti etc.), vecchie volpi demo(n)cristiane. Questo discorso vale per le primarie sia a livello locale, sia ai livelli superiori, fino al vertice nazionale. Dove trionferà il veltronismo, versione aggiornata del populismo più diabolico e “sinistro”: il nuovo fascismo.

Lucio Garofalo


L’analfabeta politico

Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico. Egli non sente, non parla, né s’interessa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine, dipendono dalle decisioni politiche. L’analfabeta politico è talmente somaro che si inorgoglisce e si gonfia il petto nel dire che odia la politica. Non sa, l’imbecille, che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore e il peggiore di tutti i banditi, che è il politico disonesto, il mafioso, il corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.

Bertoldt Brecht

* il dialogo, Martedì, 16 ottobre 2007


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