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Politica addio?

"Pd" - Un partito democratico? Un partito nuovo? Ma di quale Italia e di quale Europa? "Note da lontano 13": un commento di Rossana Rossanda, prima della investitura di Walter Veltroni - a cura di pfls .

Il convitato di pietra di tutta la storia, quello che è stato ucciso e si spera sepolto, è la radice socialista della sinistra.
giovedì 28 giugno 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il socialismo è stato declinato in molte maniere, ma un’idea forte aveva alla base, l’ insopportabilità politica, alla luce della modernità, di un modo di vivere e di produrre inuguagliante e strumentale come quello capitalistico, non regolato se non dal mercato. Sul come rimediarvi, se per riforme o per rivoluzione, è stato l’oggetto del contendere fra socialisti e comunisti, ma che quel «sistema» fosse intollerabile, per l’illibertà sostanziale che esso comporta per la grandissima (...)

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> "Pd" - Un partito democratico? Un partito nuovo? Ma di quale Italia e di quale Europa? ---- CHE COSA AVREMMO VOLUTO RACCONTARE AL PD (di Aurelio Mancuso).

martedì 8 gennaio 2008


-  CHE COSA AVREMMO VOLUTO RACCONTARE AL PD
-  Gay malati, pericolosi e anche nostalgici di Fassino il birmano

di Aurelio Mancuso Presidente nazionale Arcigay *

È un peccato che Alfredo Reichlin abbia detto no a Giuliano Ferrara. Un’audizione non si nega a nessuno, e poi al severo ex dirigente comunista bisognerebbe ricordare che le posizioni espresse dal direttore del Foglio sono ben viste da una parte non indifferente dei suoi ex compagni di partito. Ma è un peccato soprattutto perché rende più difficile l’accoglimento della richiesta di essere anch’io ascoltato, naturalmente non da solo, magari con una bella e plurale delegazione del movimento lgbt, per esporre alla commissione Valori del Pd le ragioni per cui oggi questo partito risulta essere ben più antipatico, per usare un eufemismo, anche rispetto a formazioni del centro destra.

Vorrei espormi alla senatrice Binetti, che non ho mai conosciuto di persona, per farmi accuratamente visitare, sicuro che grazie alla sua vasta e pluri decennale esperienza in materia riuscirà ad indicarmi una cura adeguata per la mia omosessualità. A tutto il gruppo, vorrei tentare di far comprendere come lo stupore annichilito di tante e tanti di noi, per le reiterate prese di posizione dei D’Alema, Tonini, Caldarola, Bobba, si sia ormai trasformato in soave abitudine. Tra di noi ogni giorno scommettiamo su chi dei dirigenti del Pd la sparerà più grossa. Dopo che D’Alema e Chiti ci hanno deliziato per tutto il periodo pre natalizio sulla loro contrarietà al matrimonio gay, mentre in Parlamento andava in scena una delle peggiori prese per i fondelli nei confronti di milioni di cittadini italiani, sotto il nome di decreto sicurezza, nello specifico norme anti discriminazione, ci attendevamo qualcosa di strong dalla discussione in atto in Campidoglio E, infatti, siamo stati accontentati abbondantemente, avendo potuto assistere per la letizia dei nostri occhi e delle nostre orecchie all’altissimo dibattito sul registro delle unioni civili nella sala Giulio Cesare; il condottiero era assente, ma i suoi seguaci non hanno deluso le aspettative.

Ecco, vorremmo raccontare con spirito costruttivo alla commissione dei Valori come ci sentiamo onorate e onorati di essere oggetto di tanta eticità sensibile, di tutto questo amore verso le nostre persone e i nostri diritti. Noi che non siamo nulla, poveri malati e anche un po’ squilibrati, sicuramente pericolosi estremisti, che come ha ricordato Sua Santità nel suo intervento di inizio anno, prontamente elogiato dal nostro buon ministro degli Esteri, mettiamo in pericolo la pace e la convivenza nazionale e internazionale. Eh sì, tra quelli come me e i seguaci di Osama non c’è molta differenza: loro si lanciano come kamikaze, fanno stragi, buttano bombe dappertutto e noi allo stesso modo ogni mattina ci adoperiamo per distruggere dalle fondamenta la società naturale della famiglia fondata sul matrimonio. Anzi siamo più subdoli, quindi, più pericolosi.

Vorremmo esternare davanti al presidente della Commissione Pd, l’incontenibile gioia per i passi avanti fatti dalla nuova formazione politica sui valori della laicità, delle differenze, del pluralismo, del rispetto dei progetti di vita e delle aspirazioni collettive ed individuali. Quando la mattina mettiamo in campo il piano di azione quotidiano, ci salta subito in mente come dare ulteriori argomenti ai vostri illustri dirigenti. Sapete, ci manca molto l’esclusione della Rosy al Convegno nazionale sulle Famiglie. E ci sentiamo quasi orfani delle belle parole sulle adozioni gay di Fassino: ce lo avete mandato in Birmania apposta? No, non potete negarci le vostre migliori performance. Per questo ci piacerebbe incontrarvi, guardarvi negli occhi, scrutare le vostre emozioni. Tra di voi qualche mela marcia c’è, e lo sapete. Con insensata protervia Benedino e soci continuano a lavorarvi ai fianchi, vi infastidiscono con inopportune lamentele e spropositate durezze; ci si mette pure quel mattacchione senzadio di Odifreddi e persino il mite Cuperlo fa la voce grossa. Chissà, sarebbe bello vedervi una volta tanto in minoranza, mentre venite invasi dagli ultra corpi, che come si sa da informazioni certe provenienti dallo Stato più informato del mondo, sono foraggiati dai servizi segreti europei, primo fra tutti quello spagnolo.

Tanto, godete di potenti intercessioni, c’è chi per voi parla direttamente con lo Spirito Santo, che agisce obbediente alle suppliche, e sta alacremente lavorando per il Partito di Dio. Ma forse riuscirete ancora a stupirci, magari con una mossa a sorpresa che ci spiazzerà tutte e tutti....Ci piacerebbe, ma la speranza è un sentimento un po’ troppo immateriale perché i comuni mortali ne possano godere appieno.

* Il Riformista, lunedì 07 gennaio 2008.


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