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Editoriale

San Giovanni in Fiore: le "Brigate rotte" iniziano alla grande il loro percorso, pienone al concerto di Marco Posse e Gennaro De Rosa, dibattito partecipato sul rapporto fra musica e vita e tanti giovani ad esprimere un’idea diversa di civiltà e sangiovannesità

mercoledì 25 aprile 2007 di Emiliano Morrone
Voglio pubblicamente ringraziare Michele Alessio, Giuseppe Maida, GB, Giusy, Mariolina, Perluigi Talarico, Vincenzo Tiano, Giovanni "Banana" e gli altri per la bellissima iniziativa di ieri, a San Giovanni in Fiore.
Pierluigi e Vincenzo sono più in là cogli anni, ma hanno dato un contibuto forte, non solo per la giornata del 24 aprile.
Come molti lettori sapranno, questi ragazzi, Michele e gli altri, che hanno scelto di chiamarsi "Brigate rotte", hanno organizzato una manifestazione (...)

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...qui COMINCIA a non arrendersi nessuno

giovedì 28 giugno 2007
Per la prima volta realizzata e fiera di essere sangiovannese il 24 aprile. Senza parole sono rimasta nel vedere persone entusiaste di essere lì quella serata. Forse perché(a malincuore e a mia discolpa)abituata,fin da bambina,a notare menefreghismo e poca partecipazione da parte di giovani,sempre più superficiali e adagiati nella realtà,sebbene spigolosa,in cui trascorrono il loro tempo.. Realtà inondata da pregiudizi che,a mio parere,caratterizzano il nuocere di quel piccolo seme che potrebbe essere un eventuale albero in fiore nonché l’orgoglio del paese. Orgoglio che sta andando dissolvendosi,svanendo assieme all’interesse dei “newgiovani” e all’aumentare delle partenze dei giovani un po’ più cresciuti,che terminate le scuole superiori non vedono qui,come d’altronde in tutta la Calabria,uno sbocco per il futuro.. Qualcuno però ha deciso di rimboccarsi le maniche,ponendo fine alla poca considerazioni delle menti giovanili paesane e cercando di mutare,sebbene in minima parte,questa attuale spiacevole situazione. Credo che nn tutto sia perduto...qualcosa può ancora salvarsi.. Sebbene l’impegno preso sembrerebbe innumerevolmente grande non dobbiamo perderci d’animo...ma lottare fino alla fine per le nostre idee anche se(come già su scritto da Francesco Saverio Oliverio)le istituzioni politiche cercheranno di ostacolarci...e considerando il fatto che non siamo soli ma che ad accompagnarci in questa “determinante”,direi,avventura abbiamo persone che ancora non hanno perso la speranza e credono,come noi,che qualche azione benefica può essere ancora compiuta...qualche terreno fertile esiste ancora... Condivido come “Francesco Saverio” il fatto che quest anno i ragazzi sangiovannesi si siano risvegliati...organizzando diverse manifestazioni...dando alito alle proprie idee (protestando contro la passata politica scolastica,contro la mafia e infine dando luogo alle “brigate rotte”) L’unica cosa che continuamente e puntualmente mi chiedo è il motivo per cui,questo improvviso risveglio non sia avvenuto anzitempo quando la situazione era meno “drogata”da politici che mai hanno avuto realmente interesse per un futuro più soddisfacente.. come mai i giovani di ieri non abbiano tentato di aprire gli occhi,uscendo da una fase rem durata un po’ troppo a lungo.. Non saprei.. pertanto è solito dire che è inutile piangere sul latte versato,quindi tanto vale non voltarci indietro ma guardare sotto i nostri piedi e avanti... Il titolo esatto caro Francesco forse non è esattamente la frase del “che”: “qui non si arrende nessuno “ perché,come hai scritto tu stesso,i giovani per 5 anni si sono arresi,ma:”qui,comincia a non arrendersi nessuno”! E ancora più gioia dovrebbe recare il fatto che siamo la speranza di occhi rivoluzionari quasi spenti che vedono solo come un miraggio “san Giovanni VIVO”. Non è un utopia sperare in un san Giovanni migliore,il problema sta nel trovare qualcosa di diverso da dire... “L’uomo non venne perciò liberato dalla religione, egli ricevette la libertà religiosa, Egli non venne liberato dalla proprietà. Ricevette la libertà della proprietà. Egli non venne liberato dall’egoismo del mestiere, ricevette la libertà del mestiere”(K.M. 1843)

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