In isolamento gli imputati dei per i presunti abusi sui bimbi della scuola di Rignano. Gli interrogatori inizieranno venerdì. Lo choc nel paese diviso tra innocentisti e colpevolisti
Maestra arrestata: "Accuse assurde"
Amato: "Un incubo che fa rabbrividire"
Giovanardi (Udc) attacca il ministro: "Scuse azzardate, sembra una montatura" *
ROMA - Nega tutto una delle insegnanti arrestata con altre tre persone per i presunti abusi e violenze sessuali ai danni degli bambini della scuola materna ed elementare "Olga Rovere" di Rignano Flaminio vicino Roma.
La maestra accusata. Dopo la prima notte trascorsa in carcere, la maestra Silvana Malagotti, attraverso il suo avvocato, che l’ha incontrata per la prima volta questa mattina, dice che potrà spiegare ogni addebito e respinge con decisione le accuse: "Ma come è possibile fare quello che hanno detto di noi? Uscire da scuola con i bambini per andare in quella casa, in un paese di poche migliaia di persone con il rischio concreto di poter incontrare i genitori dei bimbi?".
Le sei persone indagate hanno trascorso la loro prima notte in isolamento nel carcere romano di Rebibbia. I due uomini, l’autore tv Giancarlo Scancarello e il benzinaio cingalese Kelum De Silva, sono nel Nuovo Complesso. Le quattro donne (le insegnanti Silvana Magalotti, Marisa Pucci, Patrizia Del Meglio e la bidella Cristina Lunerti) nella casa circondariale femminile in celle singole delle sezioni di transito.
I detenuti resteranno qui fino a quando saranno interrogati dal magistrato. Solo successivamente si deciderà la loro eventuale assegnazione alla sezione precauzionale che ospita chi non può stare con gli altri detenuti. Gli interrogatori di garanzia inizieranno con tutta probabilità venerdì prossimo.
Tutti e sei gli arrestati sono accusati, tra l’altro, di violenza sessuale su minori di dieci anni, violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e associazione a delinquere ai danni dei bambini.
La direttrice. Oggi ha parlato anche Loredena Cascelli, la diretttrice della scuola del piccolo centro. "Sono allibita, costernata, addolorata. Voglio ancora sperare che le persone coinvolte riescano a dimostrare la loro innocenza. Lo spero per loro e per i bambini che potrebbero essere stati vittima degli abusi."
La responsabile dell’istituto, che è assente dalla scuola dal 12 marzo per le conseguenze di un incidente stradale, ha detto di essere garantista e di non volere condannare nessuno prima di una sentenza definitiva.
Loredana Cascelli ha sottolineato che "non appena le insegnanti e la bidella sono state iscritte nel registro degli indagati, cioè il 20 febbraio scorso, in accordo con le autorità superiori, abbiamo emesso nei loro confronti un provvedimento di sospensione cautelare. Tuttavia quando sono state ascoltate dagli ispettori inviati dal Ministero, hanno sempre respinto con decisione ogni accusa".
La direttrice è arrivata alla scuola di Rignano Flaminio nel settembre scorso quando i presunti casi di pedofilia erano già avvenuti. "Ho appreso dell’esistenza di un’inchiesta - si è difesa Loredana Cascelli - solo il 12 ottobre successivo, quanto c’è stato il blitz dei carabinieri. Forse se i genitori che hanno presentato le cinque denunce avessero avvisato subito le autorità scolastiche dei loro sospetti, si sarebbe potuto intervenire in modo più efficace dall’interno".
Giovanardi attacca. E sul caso di Rignano si è ormai scatenata anche la polemica politica. Carlo Giovanardi attacca frontalmente il ministro della pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni che, ieri, aveva chiesto scusa alle famiglie per i ritardi nell’intervento: "Gli consiglio di esercitare la virtù cristiana della prudenza prima di crocifiggere gli operatori scolastici di Rignano Flaminio".
Giovanardi sembra convinto che la vicenda sia stata montata in modo esagerato: "Negli scorsi anni abbiamo già avuto a Modena il martirio di don Giorgio Govoni, falsamente accusato di riti satanici a danno di minori, mentre a Brescia si è appena conclusa in una bolla di sapone un’altra vicenda sulla quale è stato sollevato un grande polverone". Per l’ex ministro per i Rapporti con il Parlamento "è inquietante che i bambini di Roma dicano o vengano loro fatti dire gli stessi racconti dei bambini di Modena e di Brescia, con evidenti forzature che rendono il tutto chiaramente inverosimile". Per Giovanardi, il rischio è che se ci sono stati episodi di violenza, finiscano ora annegati nel sensazionalismo "che fa perdere di vista la realtà"
Amato: "Un incubo". Gli risponde, indirettamente, il ministro dell’interno, Giuliano Amato, che parla, invece, di "un incubo che fa rabbrividire". I presunti casi di pedofilia, ha aggiunto il ministro, sono episodi "molto gravi" e la sfida contro la pedofilia rimane una "lotta difficile". Amato ha rivelato di essere stato informato da tempo dell’istruttoria e di averla seguita con il fiato sospeso. Il ministro ha voluto anche sottolineare però che questi casi di pedofilia "nel nostro sistema scolastico sono assolutamente isolati e non diffusi".
Un paese sotto shock. Il paese, pieno di cronisti e troupe televisive, è ancora sotto shock. La gente si divide tra colpevolisti e innocentisti. Mentre questa mattina nel Duomo di Rignano si sono celebrate le comunioni di alcuni alunni della scuola elementare "Olga Rovere", parenti e amici degli arrestati hanno preferito allontanarsi dal piccolo centro.
A tutti, in ogni caso, la vicenda sembra di gravità inaudita. Le prove, o almeno i racconti dei bambini, sarebbero tanto spaventosi quanto concordanti: i piccoli allievi della materna elementare venivano portati fuori dalla scuola con un pulmino. Le violenze avvenivano nella casa di uno degli imputati.
* la Repubblica, 25 aprile 2007