Nell’ordinanza del gip Tamburelli il dettaglio delle accuse nei confronti dei sei indagati
"Le dichiarazioni dei bambini - scrive il giudice - non sono dubitabili"
Le case dei "giochi", le sevizie
le percosse e gli orrori
I piccoli, nonostante fossero drogati, riescono a descrivere sia i luoghi che i tipi di "giochi" a cui venivano sottoposti *
ROMA - "La credibilità delle dichiarazioni dei bambini sottoposti a violenze non è dubitabile". Così scrive il gip del Tribunale di Tivoli, Elvira Tamburelli, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti delle sei persone coinvolte nell’inchiesta sul abusi sessuali alla scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio. Un documento che pagina dopo pagina aggiunge orrore a una storia così orrenda da sembrare impossibile.
Le case dei "giochi" - "I giochi - scrive il gip - si svolgevano a casa di Patrizia (del Meglio una delle indagate), dove c’era una stanza piena di giocattoli. Ma anche costumi teatrali da scoiattolo, da lupo e tuniche nere e bianche, anche con cappucci, venivano indossate dagli adulti". Secondo l’ordinanza nella stanza c’erano anche "catene di metallo e cerotti che venivano adoperati per tappare la bocca".
I "giochi" secondo il racconto dei bambini "si svolgevano anche a casa della maestra Marisa". Nell’ ordinanza c’è la descrizione fatta da un bimbo: "C’era una cucina grande, con un tavolo lungo e un letto su cui i bambini nudi (quattro) fingevano di essere i figli, mentre Marisa cucinava fingendo di essere la madre". Nell’ordinanza è descritta anche un’altra abitazione indicata ch una delle vittime ha descritto al padre come il "luogo dove erano stati portati più volte a fare i giochi". "In questa casa - scrive il gip - spogliavano completamente i bambini e li lasciavano fuori nudi al freddo; poi li mettevano dentro secchi dell’immondizia e infilavano loro dei cappucci con le corna; li facevano quindi rientrare in casa e i ’grandi’, si vestivano di nero e da diavolo con cappucci.
Il crocifisso incendiato - "Una delle maestre aveva incendiato un crocifisso e detto ai bambini che Gesù era cattivo e il diavolo buono" scrive il gip Tamburelli nell’ordinanza dove i sei indagati - Patrizia Del Meglio, Cristina Lunerti, Marisa Pucci, Silvana Magalotti, Kelum Da Silva Weramuni e Gianfranco Scancarello - sono sospettati di atti osceni in luogo pubblico, maltrattamenti in famiglia, sottrazione di minore, sequestro di persona, violenza sessuale nei confronti di minori di dieci anni.
"Privati della libertà personale" - "I bambini venivano privati della libertà personale - si legge nell’ordinanza - e condotti in abitazioni private, nel bagno o in un’aula e indotti a praticare su loro stessi atti di esplicita natura sessuale anche con l’uso di strumenti e con l’uso lesivo degli stessi". I bambini venivano anche "sistematicamente sottoposti senza motivo a percosse".
Drogati - Il gip parla di "prelievi di sangue o "inoculazione di sostanze varie quali camomilla, narcotici, stupefacenti". Dall’esame tossicologico fatto sui capelli dei bimbi, scrive il gip, emerge un risultato "davvero inquietante per due bambine". "L’esame ha rilevato tracce di benzodiazepine, indicative della somministrazione di farmaci in un intervallo di tempo nell’ordine di qualche mese. Tali farmaci contengono sostanze sedative i cui effetti consistono in una generale depressione del sistema nervoso centrale, del sistema respiratorio e del sistema cardiovascolare".
* la Repubblica, 26 aprile 2007