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Una catastrofe sociale e culturale senza fine ... "Pietà per il mondo, venga il nuovo sapere"(M. Serres, Distacco, 1986).

IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. I BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA DROGATI DALLE MAESTRE E LA NUOVA PEDOFILIA. Una legge da cambiare e una rete estesa all’intera Italia da smantellare. Un articolo e una riflessione denuncia di Flavia Amabile - a cura di pfls

mercoledì 25 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] ho chiesto un aiuto a Massimiliano Frassi presidente di Prometeo, l’associazione che da anni lotta contro la pedofilia (andate a dare uno sguardo al suo blog). Massimiliano sostiene che la vicenda di Rignano è legata a una rete nazionale di pedofili che da Nord si sta estendendo al sud. Mi ha citato casi molto simili di pedofilia da Brescia a Vallo della Lucania in provincia di Salerno. La rete prende di mira le scuole materne dove c’è abbondanza di bambini troppo piccoli per essere (...)

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> IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. I BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA DROGATI DALLE MAESTRE E LA NUOVA PEDOFILIA. Una legge da cambiare e una rete estesa all’intera Italia da smantellare. Un articolo e una riflessione denuncia di Flavia Amabile - a cura di pfls

venerdì 27 aprile 2007

Lo rivela una ricerca fatta dal presidente del Meter

Don Di Noto: la scuola difende i pedofili

In Italia «9 scuole su 10 hanno mantenuto un atteggiamento di difesa ad oltranza di dipendenti accusati di molestie sessuali» *

MILANO - Un duro atto d’accusa. «Nove scuole su dieci, analizzate per casi giudiziari in 10 città italiane, hanno mantenuto un atteggiamento di incomprensibile difesa ad oltranza di dipendenti accusati di molestie sessuali, che andava ben al di là della ragionevole prudenza: sottolineiamo come tutti i casi giudiziari analizzati si siano conclusi con condanne, anche se solo due hanno superato, sinora, l’esame della Corte di Cassazione». Lo affermano Don Fortunato Di Noto, Presidente del Meter, onlus impegnata da anni nella tutela dell’infanzia e della adolescenza, ed il giornalista Mario Campanella.

LA RICERCA - «Le città prese in esame - scrivono Di Noto e Campanella - sono Milano, Parma, La Spezia, Trieste, Firenze, Roma, Salerno, Bari, Cosenza e Palermo ed i casi sono relativi ad accuse di molestia sessuale e non di violenza, nei confronti principalmente di bidelli (sette casi), con due collaboratori amministrativi coinvolti ed un docente di scuola media inferiore. L’unica città in cui si è registrato un comportamento equilibrato e collaborativo della scuola è stata Milano, con una sospensione cautelativa del docente ed un atteggiamento di grande equilibrio e prudenza, ma di nessun ostacolo alle indagini». «A Cosenza addirittura - continuano Di Noto e Campanella - il dirigente scolastico della scuola elementare coinvolta (il bidello accusato di molestie è stato condannato a 3 anni di carcere sia in primo che in secondo grado) non solo non ha sospeso il dipendente, ma ha "ben pensato" di rivolgere l’invito ai genitori della piccola molestata di cambiare scuola. Solo la solerzia del magistrato inquirente ha fatto si che la rete omertosa impedisse di accertare la verità». «I fatti di questi giorni vanno analizzati con molta prudenza - continuano don Di Noto e il giornalista Campanella - perchè nulla è più infamante di un’accusa falsa di violenza e pedofilia, ma la scuola ha il dovere di collaborare non anticipando conclusioni che spettano alla magistratura, ma offrendo tutto quanto in suo possesso per giungere alla veritá nell’interesse precipuo del minore. Si tratta di una necessità - conclude la nota - che può restituire credibilità al sistema scolastico ed alla sua funzione pedagogica».

* Corriere della Sera, 26 aprile 2007


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