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Una catastrofe sociale e culturale senza fine ... "Pietà per il mondo, venga il nuovo sapere"(M. Serres, Distacco, 1986).

IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. I BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA DROGATI DALLE MAESTRE E LA NUOVA PEDOFILIA. Una legge da cambiare e una rete estesa all’intera Italia da smantellare. Un articolo e una riflessione denuncia di Flavia Amabile - a cura di pfls

mercoledì 25 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] ho chiesto un aiuto a Massimiliano Frassi presidente di Prometeo, l’associazione che da anni lotta contro la pedofilia (andate a dare uno sguardo al suo blog). Massimiliano sostiene che la vicenda di Rignano è legata a una rete nazionale di pedofili che da Nord si sta estendendo al sud. Mi ha citato casi molto simili di pedofilia da Brescia a Vallo della Lucania in provincia di Salerno. La rete prende di mira le scuole materne dove c’è abbondanza di bambini troppo piccoli per essere (...)

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> IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. ---- Abusi sui bimbi all’asilo, chiuse le indagini. Ora la procura è pronta a chiedere i primi rinvii a giudizio per le maestre sospettate

martedì 6 gennaio 2009

Abusi sui bimbi all’asilo, chiuse le indagini La procura pronta a chiedere i rinvii a giudizio

-  Le maestre di Rignano
-  ora rischiano il processo

di MARINO BISSO *

ROMA - Nessuna archiviazione. Chiusa l’indagine sui presunti abusi sessuali alla scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio, ora la procura è pronta a chiedere i primi rinvii a giudizio per le maestre sospettate delle violenze nei confronti di alcuni loro ex alunni. Il procuratore capo di Tivoli, Luigi De Ficchy, e il pm Marco Mansi hanno firmato prima di Natale i 415 bis, gli avvisi che normalmente preludono alla richiesta del processo.

Gli atti verranno consegnati nei prossimi giorni. La controversa inchiesta sui presunti episodi di pedofilia di cui sarebbero stati vittime una ventina di bambini della Olga Rovere prese avvio l’estate di tre anni fa e divise tra colpevolisti e innocentisti gli abitanti del piccolo comune alle porte della capitale. Sono quattro le insegnati finite al centro dell’inchiesta per pedofilia ma non tutte potrebbero ricevere le comunicazioni giudiziarie. Alcune posizioni, infatti, potrebbero essere stralciate e essere archiviate su richiesta degli stessi pm. Le maestre che invece rischiano di finire sotto processo sono le stesse che sono state indicate dai bambini della Olga Rovere ascoltati dal gip Elvira Tamburelli in sede di incidente probatorio in presenza di una neuropsichiatra. Anche in questo caso non è scontata la richiesta di rinvio a giudizio. Le insegnanti dopo aver ricevuto il 415 bis avranno, infatti, la facoltà di farsi ancora sentire dalla procura e di produrre nuovi elementi a propria difesa e di conseguenza i pm potrebbero ancora decidere di ritirare le accuse. In ogni caso le singole posizioni degli indagati saranno valutate da un nuovo giudice, differente dal gip Tamburelli che aveva firmato gli arresti delle maestre.

Il giudice dell’udienza preliminare, dovrà decidere se processare o meno le insegnanti indagate che erano state scagionate dagli accertamenti del Ris sui peluche e le tracce repertare nelle loro abitazioni. Nell’aprile 2007, la procura chiese e ottenne l’arresto delle maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci, Silvana Magalotti, della bidella Cristina Lunerti, di Kelum De Silva e dell’autore televisivo Gianfranco Scancarello, marito della Del Meglio e del benzinaio cingalese Kelum Weramumi De Silva. Gli arresti venero poi annullati dal Riesame la cui decisione venne confermata dalla Cassazione.

L’avvocato Franco Coppi, difensore con Roberto Borgogno, della maestra Del Meglio e di Gianfranco Scancarello hanno sempre ribadito "l’inesistenza di riscontri fisici sui presunti abusi" e soprattutto hanno contestato la "validità delle testimonianze rese dai piccoli". "Esistono solo testimonianze e una perizia psicologica - hanno più volte spiegato i difensori - Ma manca del tutto l’indagine psicologica per capire se i bambini siano stati suggestionati". L’avvocato Giosuè Naso, difensore della maestra Silvana Malagotti, ha sempre parlato di "psicosi collettiva".

* la Repubblica, 6 gennaio 2009


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