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Una catastrofe sociale e culturale senza fine ... "Pietà per il mondo, venga il nuovo sapere"(M. Serres, Distacco, 1986).

IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. I BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA DROGATI DALLE MAESTRE E LA NUOVA PEDOFILIA. Una legge da cambiare e una rete estesa all’intera Italia da smantellare. Un articolo e una riflessione denuncia di Flavia Amabile - a cura di pfls

mercoledì 25 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] ho chiesto un aiuto a Massimiliano Frassi presidente di Prometeo, l’associazione che da anni lotta contro la pedofilia (andate a dare uno sguardo al suo blog). Massimiliano sostiene che la vicenda di Rignano è legata a una rete nazionale di pedofili che da Nord si sta estendendo al sud. Mi ha citato casi molto simili di pedofilia da Brescia a Vallo della Lucania in provincia di Salerno. La rete prende di mira le scuole materne dove c’è abbondanza di bambini troppo piccoli per essere (...)

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> IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. I BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA DROGATI DALLE MAESTRE E LA NUOVA PEDOFILIA. .... Rignano, al Tg5 i video dei bimbi. -"Violata la privacy, Mimun lasci".

giovedì 19 luglio 2007


-  I filmati decisivi per la perizia psicologica sui piccoli che hanno denunciato abusi
-  L’ira dei genitori: così rischia di falsare l’inchiesta in corso

-  Rignano, al Tg5 i video dei bimbi
-  "Violata la privacy, Mimun lasci"

di EMILIO RADICE *

ROMA - Tutto doveva restare segreto, a tutela del delicato rapporto fra la "macchina della giustizia" e bambini in età da asilo sentiti come testimoni di un caso di abuso. E invece ieri la vicenda della scuola di Rignano Flaminio, che nei mesi scorsi ha portato alla ribalta tre insegnanti, il marito di una di esse, una bidella e un benzinaio cingalese come presunti pedofili, ha vissuto un nuovo capitolo pubblico: un filmato, andato in onda nell’edizione serale del Tg5, ha mostrato alcuni dei bambini ascoltati in questi giorni dai periti nominati dal Gip del tribunale di Tivoli. Prove delicatissime, a cui possono assistere soltanto i consulenti delle parti (accusa e difesa) attraverso un vetro camuffato da specchio, senza tradire la loro presenza. I bambini, guidati da una psicologa, non erano schermati al punto da risultare irriconoscibili.

Le reazioni al filmato non si sono fatte attendere. Durissimo, fra i primi, l’avvocato Antonio Cardamone, che rappresenta le famiglie di Rignano Flaminio i cui figli sono rimasti vittima dei presunti abusi. Cardamone, insieme all’avvocato Franco Merlino, ha reso noto il contenuto di un fax inviato al direttore del Tg5, Clemente Mimun, in cui gli chiede senza mezzi termini di dimettersi: "Egregio direttore - comincia la lettera - la informiamo di aver già provveduto a dare notizia all’autorità giudiziaria del servizio mandato in onda dal suo telegiornale. I quattro bambini - evidentemente riconoscibili - visti da tutti gli italiani (o meglio da chi guarda il notiziario da lei diretto) - sono tutti difesi da noi. Le responsabilità gravissime che scaturiscono dalla messa in onda del servizio sono assolutamente ed esclusivamente a lei riconducibili.

Non ci soffermiamo sulle molteplici violazioni delle leggi penali e civili, oltre che della Carta di Treviso, che sono state compiute e non ci possiamo esimere dal diffidarla ad una futura ripetizione. Non possiamo nemmeno nasconderle le evidenti ripercussioni che tutto ciò potrà comportare nella ricerca della verità. Per tutto quanto sopra esposto, e per la gravità delle violazioni commesse, la invitiamo a valutare l’opportunità di dimettersi dalla carica che attualmente ricopre". "Per molto meno - ha aggiunto l’avvocato Merlino - un anno fa si dimise dalla carica di direttore del Tg1 Gad Lerner, in relazione alla vicenda della pedofilia a Torre Annunziata". Ma Mimun si difende: "Il Tg5 ha trasmesso un servizio in cui si spiegavano le modalità dell’incidente probatorio; non si faceva riferimento ad alcun dettaglio dei contenuti dei colloqui tra i bambini e gli psicologi; si vedeva l’ambiente dei colloqui, con un tavolo simile ad un banco di scuola, un blocco da disegno e dei giocattoli sul pavimento e non si mostrava alcuna immagine in cui i piccoli potessero essere riconosciuti. Questo è quanto".

Ma anche l’avvocato Franco Coppi, difensore della maestra Patrizia Del Meglio e dell’autore tv Gianfranco Scancarello, è indignato: "È una porcata schifosa - ha detto Coppi - e quello che più mi fa schifo è il fatto che chi ha diffuso i video è protetto dal fatto che sono in molti oggi ad avere accesso a quel materiale, ovvero tutti i consulenti delle parti in causa. E come per altre porcate non si saprà mai chi è stato il responsabile". Il suo collega di difesa, avvocato Borgogno, spiega: "I dischetti dei filmati sono nella disponibilità delle parti, sia di accusa che di difesa, allo scopo di poterli sottoporre ai propri periti. Per questo ne girano molti. L’accaduto mi lascia esterrefatto. Domani chiederò al Gip cosa intende fare. Tra l’altro altri 15 bambini devono ancora essere sentiti e non credo che ora lo faranno con la stessa sicurezza di serenità".

Ed ecco che, proprio qui, già si affaccia il sospetto: potrebbe essere stata una manovra per annullare la consulenza. Lo prospetta di nuovo l’avvocato Franco Marlini: "Troppe strane coincidenze. Oggi (ieri, ndr) alle 17 è finito l’incidente probatorio; venerdì viene depositata la perizia e martedì si discute in udienza per decidere sulla capacità di testimoniare dei bimbi. Guarda caso stasera escono le immagini. I nostri consulenti erano certissimi che i test avrebbero dimostrato la sussistenza degli abusi. Forse qualcuno mira all’annullamento della perizia".

* la Repubblica, 19 luglio 2007


-  Domani saranno consegnati i risultati dei dialoghi fatti dagli psicologi Rignano, in tv le perizie sui bimbi
-  «Hanno raccontato gli abusi» Scoppia la polemica sul Tg5. I genitori: si dimetta il direttore
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ROMA - La perizia sui bambini di Rignano Flaminio sarà consegnata domani. I tre consulenti nominati dal Gip di Tivoli per stabilire se sono attendibili i bimbi della Olga Rovere, la scuola accusata di essere stata teatro di turpi casi di pedofilia, la stanno ancora scrivendo. Ma prima ancora che diventi ufficiale, stabilendo se i quattro bimbi oggetto delle prime denunce sono attendibili o meno, un servizio del Tg5 andato in onda ieri sera all’ora di cena fa infuriare tutte le parti in causa, scatenando richieste di dimissioni per il direttore del tiggì Clemente Mimun. Intanto è già duro scontro tra le difese. «I bambini stanno confermando gli abusi subiti», anticipano gli avvocati delle famiglie. «Quello che sta uscendo dall’incidente probatorio dimostra semmai una grande confusione in questi bimbi», ribattono seccamente i difensori degli indagati. Le sedute di fronte alla psichiatra Angela Gigante nominata dal gip Elvira Tamburelli sono iniziate a metà giugno. Tre bambine e un bambino, i primi quattro delle denunce iniziali del luglio di un anno fa, sono stati portati nella stanzetta preparata ad hoc presso il Dipartimento di neuropsichiatria in via dei Sabelli, a Roma. Tre, quattro sedute a bambino, seguite da altre due per i genitori di ogni piccolo e alla fine, in questi ultimi giorni, dai test conclusivi per valutare l’attendibilità dei piccoli. «Tutto il tracciato di questo incidente probatorio - insiste l’avvocato Franco Merlino che con Antonio Cardamone difende le famiglie dei quattro bimbi - conferma che i bambini sono stati abusati e sono attendibili. E ora qualcuno, facendo circolare quei dvd vuole creare confusione. Ma a questo punto il Tg5 ci deve dire da dove li ha avuti?». «Ma quali conferme! - sbotta Roberto Borgogno, dello studio Coppi -. Il quadro è contraddittorio e non è questa la fase in cui si deve decidere se i fatti sono accaduti o no».

Sui fatti trapelano indiscrezioni varie. Il bimbo che chiama Patricia, col nome della mamma di una compagna, la maestra con cui dice di aver «giocato». E sono due le maestre di nome Patrizia. Aggiungendo poi un’altra novità choc: una puntura subita negli organi sessuali. È lo stesso bimbo che ha raccontato alla consulente del pm di aver subito violenze prima nelle abitazioni delle maestre indagate e poi, successivamente, anche presso la ludoteca comunale dove era stato trasferito dai suoi genitori. Una bimba fa invece il nome di Patrizia, senza specificare quale. Dice di essere andata a giocare con le macchine nel suo «castello». Un’altra ha ricordato di essersi recata nei bagni della scuola, ma forse era una casa, e di avervi visto statue grandi di uomini nudi. Sono bambini che hanno pochi anni, i ricordi possono apparire a volte strampalati o strani, ma come aveva già rilevato lo stesso Tribunale del Riesame che aveva scarcerato le maestre arrestate sono bambini che stanno male e che possono aver subito abusi. Perché poi evitare la scuola, è stato chiesto a una bimba? Perché lì, ha spiegato la piccola, ci sono cattivi che picchiano. Cattivi come? I miei amici, ha tagliato corto la bambina.

Le valutazioni delle tre consulenti del Gip si basano su molti altri aspetti, a partire dal comportamento generale mostrato da questi bambini e dalle loro reazioni ai test in apparenza più innocui. In questo contesto sta maturando la loro valutazione, che secondo gli avvocati delle famiglie sarebbe già chiara: l’abuso c’è stato.

Paolo Brogi

* Corriere della Sera, 19 luglio 2007


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