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Una catastrofe sociale e culturale senza fine ... "Pietà per il mondo, venga il nuovo sapere"(M. Serres, Distacco, 1986).

IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. I BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA DROGATI DALLE MAESTRE E LA NUOVA PEDOFILIA. Una legge da cambiare e una rete estesa all’intera Italia da smantellare. Un articolo e una riflessione denuncia di Flavia Amabile - a cura di pfls

mercoledì 25 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] ho chiesto un aiuto a Massimiliano Frassi presidente di Prometeo, l’associazione che da anni lotta contro la pedofilia (andate a dare uno sguardo al suo blog). Massimiliano sostiene che la vicenda di Rignano è legata a una rete nazionale di pedofili che da Nord si sta estendendo al sud. Mi ha citato casi molto simili di pedofilia da Brescia a Vallo della Lucania in provincia di Salerno. La rete prende di mira le scuole materne dove c’è abbondanza di bambini troppo piccoli per essere (...)

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> IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. I BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA DROGATI DALLE MAESTRE E LA NUOVA PEDOFILIA. Una legge da cambiare e una rete estesa all’intera Italia da smantellare. Un articolo e una riflessione denuncia di Flavia Amabile - a cura di pfls

lunedì 30 luglio 2007


-  Nuova audizione nell’inchiesta sui presunti abusi sessuali
-  La piccola in difficoltà: "Se lo sente mia madre..."

Rignano, la seconda bambina "Cose faticose da raccontare"

Il legale: "La bimba ha confermato i nomi delle due donne" *

TIVOLI (Roma) - "Sono cose faticose, non le voglio raccontare. Se le sente mia madre...". Dietro queste parole si è trincerata la seconda bambina sentita, oggi, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi sessuali legati alla scuola materna di Rignano Flaminio. Che, secondo quanto riferisce il legale di parte civile, Franco merlino, avrebbe comunque confermato i nomi delle due donne, le maestre Patrizia Del Meglio e Marisa Pucci, già citate sabato dalla prima bimba ascoltata, poiché ritenuta in grado di testimoniare. L’audizione della seconda, quattro anni e mezzo, è durata un paio d’ore, in sede di incidente probatorio, nel tribunale di Tivoli. Le dichiarazioni della piccola assumeranno valore di prova in un eventuale processo.

Secondo quanto riferisce l’avvocato Franco Merlino, legale di parte civile, la bambina ha parlato di "cose bruttissime all’interno della scuola, in particolare in una stanza del seminterrato", ma poi, continua il legale, "incalzata dalle domande dei difensori degli indagati, si è bloccata e non ha voluto più proseguire nella descrizione dei fatti". Prima di concludersi, l’audizione della piccola è stata quindi sospesa per una pausa.

Sull’andamento dell’accertamento istruttorio, è intervenuto il procuratore reggente della Repubblica di Tivoli, Elio Costa, il quale ha sostenuto che l’audizione "si è svolta serenamente e nel pieno rispetto della legge". L’avvocato Roberto Ruggero, pure rappresentante di parte civile, ha annunciato di aver depositato una richiesta affinché gli interrogatori si svolgano nelle abitazioni dei minori, in videoconferenza. "Questo spettacolo non mi piace - ha osservato - i bambini nelle loro case sono meno stressati e con la formula attuale sono costretti a memorizzare qualcosa che dovrebbero invece dimenticare". Il procuratore Costa ha detto che valuterà la proposta.

Le modalità attraverso le quali la bambina viene ascoltata, sono le stesse utilizzate sabato scorso per l’interrogatorio della prima bambina: un’aula appositamente attrezzata con giochi e arredi che ricordano l’ambiente familiare, e le domande poste dalla neuropsichiatra infantile Angela Gigante. Collegati con lei, via auricolare, il gip Elvira Tamburelli e gli avvocati degli indagati e delle parti lese formulano le domande da un’altra stanza e seguono via monitor l’audizione.

Intanto l’avvocato Carlo Taormina, legale di alcune delle famiglie dei bambini, annuncia che chiederà gli arresti delle "indiziate": "Mercoledì depositerò istanza al pm per rinnovare la custodia cautelare. Il tribunale del riesame l’aveva cancellata ma sono sopravvenute gravità indiziarie sufficienti per richiedere un rinnovo della custodia cautelare".

* la Repubblica, 30 luglio 2007


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