Confermate le scarcerazioni per le maestre e gli indagati di abuso sessuale
Dichiarato inammissibile il ricorso del pm, dopo la richiesta in tal senso del pg
Rignano, restano liberi gli indagati Lo ha deciso la Corte di Cassazione
Uno dei difensori: "La Cassazione ha deciso in modo impeccabile" *
ROMA - Restano in libertà i cinque indagati per i presunti abusi sessuali sui bambini dell’asilo di Rignano Flaminio. Lo ha deciso la terza sezione penale della Cassazione dichiarando inammissibile il ricorso del pm di Tivoli Marco Mansi contro la scarcerazione ordinata dal Tribunale del riesame di Roma nei confronti delle maestre Silvana Magalotti, Marisa Pucci e Patrizia Del Meglio, dell’autore televisivo Gianfranco Scancarello e del benzinaio Khelum Weramuni Da Silva.
Con questa decisione la III Sezione penale ha mostrato di condividere la richiesta di dichiarare inammissibile il ricorso del pm di Tivoli, formulata stamani dal sostituto procuratore generale della Suprema corte, Santi Consolo.
In pratica, il ricorso del pm è stato bocciato in quanto proponeva una diversa valutazione degli indizi di colpevolezza. Un compito che non spetta alla Suprema corte, chiamata solo a valutare la correttezza e la logicità del ragionamento giuridico seguito dal tribunale del riesame di Roma. Soddisfatti i legali della difesa, secondo l’avvocato Franco Coppi: "La Cassazione ha deciso in modo impeccabile".
La richiesta del pg. La decisione della Cassazione, di fatto, conferma quanto richiesto questa mattina dal sostituto procuratore generale della Cassazione Santi Consolo. Il procuratore nell’udienza a porte chiuse, secondo quanto è trapelato, ha giudicato il ricorso inammissibile e infondato: inammissibile perché in nessun punto si citano le ’’esigenze cautelari’’ su cui deve basarsi l’ordinanza di custodia cautelare. Il ricorso sarebbe poi infondato perché non risponde in nessun punto alle obiezioni sollevate dal Tribunale della libertà. Gli avvocati delle difese, Franco Coppi e Giosuè Bruno Naso, si sono associati alla richiesta del pg.
Di fatto, la pubblica accusa della Cassazione, chiedendo di confermare la scarcerazione dei 5 indagati, ha sostenuto che nelle dichiarazioni dei bambini "non è stato trovato nessun elemento di riscontro tale da giustificare la misura della custodia cautelare" che il 24 aprile scorso aveva portato in carcere le cinque persone coinvolte nell’inchiesta.
* la Repubblica, 18 settembre 2007.