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Una catastrofe sociale e culturale senza fine ... "Pietà per il mondo, venga il nuovo sapere"(M. Serres, Distacco, 1986).

IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. I BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA DROGATI DALLE MAESTRE E LA NUOVA PEDOFILIA. Una legge da cambiare e una rete estesa all’intera Italia da smantellare. Un articolo e una riflessione denuncia di Flavia Amabile - a cura di pfls

mercoledì 25 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] ho chiesto un aiuto a Massimiliano Frassi presidente di Prometeo, l’associazione che da anni lotta contro la pedofilia (andate a dare uno sguardo al suo blog). Massimiliano sostiene che la vicenda di Rignano è legata a una rete nazionale di pedofili che da Nord si sta estendendo al sud. Mi ha citato casi molto simili di pedofilia da Brescia a Vallo della Lucania in provincia di Salerno. La rete prende di mira le scuole materne dove c’è abbondanza di bambini troppo piccoli per essere (...)

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> IL CASO DI RIGNANO FLAMINIO. --- AL VIA IL DIBATTIMENTO. Ammessi come parti civili i genitori di 19 scolari.

venerdì 30 ottobre 2009


-  Rignano, al via il dibattimento
-  parte civile i genitori di 19 bimbi
*

A Tivoli l’udienza preliminare per la vicenda dei presunti abusi sessuali che vedono coinvolti 21 bambini della scuola di Rignano Flaminio. Al vaglio la posizione delle tre ex maestre Patrizia Del Meglio, Silvana Magalotti e Marisa Pucci, dell’autore tv Gianfranco Cancarello e della bidella Cristina Lunerti. Ammessi come parti civili i genitori di 19 scolari

La scuola di RignanoIl gup del tribunale di Tivoli Pierluigi Balestrieri ha ammesso la costituzione di parte civile di 19 famiglie di bambini, già alunni della scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio, che avrebbero subito abusi sessuali. Si tratta in particolare delle famiglie che ne hanno fatto istanza. Altre due famiglie (sono infatti 21 i piccoli che secondo l’accusa avrebbero subito molestie) hanno invece scelto di non costituirsi nel giudizio.

Le costituzioni sono avvenute nel corso dell’udienza preliminare durante la quale il gup è chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Marco Mansi dei cinque imputati e cioè delle maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti, Patrizia Del Meglio e del marito di quest’ultima, il produttore televisivo, Gianfranco Scancarello, nonché della bidella Cristina Lunerti. Per quest’ultima la procura aveva chiesto l’archiviazione ma il gip Elvira Tamburelli ha respinto l’istanza, disponendo l’imputazione coatta nei suoi confronti.

Sono finite invece in archivio le posizioni della maestra Assunta Pisani e del benzinaio cingalese Kelum Weramuni De Silva. Atti osceni, maltrattamenti in famiglia, sottrazione di persona incapace, sequestro di persona, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne, violenza sessuale di gruppo, atti contrari alla pubblica decenza. Questi i reati contestati agli indagati, a seconda delle singole posizioni processuali, accusati di aver "in concorso tra loro e con oggetti non identificati, in numero di cinque o più", abusato di almeno 21 bambini. Ciò sarebbe avvenuto, per quanto concerne le tre maestre "con abuso di autorità o relazione domestica o di ufficio derivante dal fatto di essere in servizio quali maestre presso la scuola materna dell’istituto ’Olga Rovere’ di Rignano Flaminio".

Secondo la ricostruzione dell’accusa i piccoli sarebbero stati sottoposti "ad atti di sevizia e crudeltà", nonché ad assistere o partecipare ad atti a sfondo sessuale, dopo averli portati fuori dalla "Olga Rovere" in orario scolastico. L’inchiesta culminò il 24 aprile del 2007 con l’arresto di sei indagati (Del Meglio, Lunerti, Pucci, Magalotti, De Silva Weramuni, Scancarello) sulla base di un’ordinanza emessa dal gip Elvira Tamburelli. Il tribunale del Riesame capitolino poi il 10 maggio successivo ne dispose la scarcerazione. Decisione, questa confermata, il 18 settembre successivo dalla Cassazione. Nel corso delle indagini furono svolti anche due incidenti probatori: uno vide coinvolti i minori presunte vittime di abusi, uno riguardò i numerosi oggetti sequestrati. Il primo in particolare riguardò l’acquisizione delle dichiarazioni dei bambini, previa valutazione della loro idoneità a testimoniare.

* la Repubblica/Roma, 30 ottobre 2009


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