Asilo di Rignano, tutti assolti
tensione e insulti dai familiari
Alla lettura della sentenza grida di gioia si sono levate da parte degli amici e dei parenti degli imputati. "Erano innocenti, questa è vera giustizia", mentre i genitori dei bambini hanno cominciato ad urlare contro la corte e hanno preso a calci e e pugni la porta. Ci sono stati alcuni malori. *
Tutti assolti gli imputati dei presunti abusi nell’asilo ’Olga Rovere’ di Rignano Flamino: "Il fatto non sussiste". E’ la sentenza del processo di primo grado, al Tribunale di Tivoli, per il processo intorno al caso dei 21 bambini della scuola. Per lo sceneggiatore Gianfranco Scancarello, le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Magalotti, e la bidella Cristina Lunerti, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona, atti osceni, sottrazione di persona incapace, turpiloquio e atti contrari alla pubblica decenza, con l’aggravante di sevizie e crudeltà, il 2 aprile scorso il pm di Tivoli Marco Mansi aveva chiesto dodici anni di reclusione ciascuno.
Subito dopo la lettura della sentenza, momenti di altissima tensione dentro l’aula: i genitori dei bimbi hanno contestato il responso e per il momento non sono usciti dall’aula. Si sono sentiti anche insulti contro i magistrati: "Tribunale di m...". "I genitori dei bimbi sono sconvolti, Non si aspettavano una sentenza del genere", è stata la spiegazione di Luca Milani, uno degli avvocati di parte civile nel processo.
La Corte si era riunita alle 9 in Camera di consiglio per decidere sulla sorte dei cinque imputati. L’udienza era durata solo pochi minuti. La lettura del dispositivo è avvenuta a porte chiuse.
Fuori dal tribunale, per tutta la giornata, era cresciuta l’ansia e l’attesa per molte famiglie. ’’Spero che sia fatta giustizia per questi bambini, che hanno dovuto lottare, ed ancora oggi lottano, per avere una vita normale’’, aveva detto Arianna Di Biagio, dell’Associazione genitori di Rignano Flamino. ’’I bimbi adesso stanno bene, sono anche loro, soprattutto loro, in attesa di giustizia’’, aveva aggiunto Barbara, madre di uno dei bambini presunti vittime di abusi, che si è costituita parte civile nel processo di Rignano Flaminio. ’’Speravamo di arrivare a questo punto - aggiungeva Barbara - perché non abbiamo paura della verità. In tutto questo tempo ci sono state delle polemiche, ma solo perché c’è stata una mancanza di conoscenza dei fatti. Non siamo visionari, non siamo genitori che si sono divertiti ad arrivare davanti ad un giudice ed affrontare questo lungo processo’’. Alle mamme dei bambini coinvolti è stato concesso di entrare in aula per la lettura della sentenza, mentre i giornalisti sono rimasti fuori, come ha deciso il presidente della sezione Tribunale di Tivoli Mario Frigenti.
Alla lettura della sentenza grida di gioia si sono levate da parte degli amici e dei parenti degli imputati. "Erano innocenti, questa è vera giustizia", mentre i genitori dei bambini hanno cominciato ad urlare contro la corte e hanno preso a calci e e pugni la porta e ci sono stati alcuni malori. Una della mamme è stata soccorsa da un’ambulanza.
L’assoluzione è stata decisa dal tribunale collegiale di Tivoli, presieduto da Mario Frigenti, dopo circa otto ore di camera di consiglio. Respinta la richiesta del pm Marco Mansi, che aveva sollecitato una condanna a dodici anni di reclusione ciascuno per i cinque imputati. Secondo Mansi gli imputati "in concorso tra loro e con oggetti non identificati, in numero di cinque o più", avevano abusato di 21 bambini nell’anno scolastico 2005/2006. Ciò sarebbe avvenuto, per quanto concerne le tre maestre "con abuso di autorità o relazione domestica o di ufficio derivante dal fatto di essere in servizio quali maestre presso la scuola materna dell’istituto ’Olga Rovere’ di Rignano Flaminio".
Secondo la ricostruzione dell’accusa i piccoli sarebbero stati sottoposti "ad atti di sevizia e crudeltà", nonché ad assistere o partecipare ad atti a sfondo sessuale, dopo averli portati fuori dalla "Olga Rovere" in orario scolastico.
L’inchiesta culminò il 24 aprile del 2007 con l’arresto di sei indagati sulla base di un’ordinanza emessa dal gip Elvira Tamburelli. Il tribunale del Riesame capitolino poi il 10 maggio successivo ne dispose la scarcerazione. Decisione, questa confermata, il 18 settembre successivo dalla Cassazione.
Nel corso delle indagini furono svolti anche due incidenti probatori: uno vide coinvolti i minori presunte vittime di abusi, uno riguardò i numerosi oggetti sequestrati. Il primo in particolare riguardò l’acquisizione delle dichiarazioni dei bambini, previa valutazione della loro idoneità a testimoniare. I piccoli, pertanto, non hanno dovuto testimoniare nel corso del processo.
* la Repubblica, 28 maggio 2012