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ALLARME ITALIA. MAFIA PIU’ FORTE DELLO STATO: UN SONDAGGIO CHOC TRA I GIOVANI DI PALERMO. Messaggio del Presidente della Repubblica al convegno per il 25° anniversario dell’omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo: "Solo un grande movimento di popolo può sconfiggere la mafia" - a cura di pfls

mercoledì 23 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] La mattina del 30 aprile del 1982 Pio La Torre, deputato del Pci e "papà" della legge che ha introdotto il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni dei boss, era a Palermo e stava andando alla sede del partito in macchina, una Fiat 132. Con lui c’era l’amico e collega Rosario Di Salvo. A un semaforo la macchina fu accostata da due grosse moto che fecero fuoco e uccisero i due politici. Quegli uomini, hanno accertato poi i processi, erano stati mandati da Totò Riina [...] (...)

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> ALLARME ITALIA. MAFIA PIU’ FORTE DELLO STATO: UN SONDAGGIO CHOC TRA I GIOVANI DI PALERMO. --- Napolitano: "Giusto ricordare La Torre". Comiso, scontro sul nome dello scalo.

sabato 11 ottobre 2008


-  Il sindaco di An ha deciso di reintitolare l’aeroporto al generale Magliocco
-  In 2.000 alla manifestazione di protesta con Veltroni. Interviene anche il Quirinale

-  Comiso, scontro sul nome dello scalo
-  Napolitano: "Giusto ricordare La Torre"

Il leader del Pd: "La lotta alla mafia non è di una parte, deve impegnare tutti"

ROMA - E’ scontro a Comiso sul nome dell’aeroporto: Pio La Torre o Vincenzo Magliocco. La guerra tra vecchia e nuova giunta comunale ha provocato vivaci polemiche e prese di posizione, compresa quella del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenuto con un messaggio a sostegno del ricordo di Pio La Torre, in occasione della manifestazione dedicata all’esponente politico vittima della mafia, alla presenza del leader del Pd Walter Veltroni.

La manifestazione, a cui hanno partecipato oltre duemila persone, è stata organizzata per intitolare l’aeroporto a Pio La Torre contro la decisione del sindaco, Giuseppe Alfano (An), che lo ha nuovamente dedicato al generale Vincenzo Magliocco. La precedente giunta comunale aveva infatti deciso di intitolare lo scalo al segretario del Pci siciliano che si batté per la smilitarizzazione della base Nato e fu ucciso dalla mafia nel 1982. Ma il nuovo sindaco ha cancellato la delibera e ha ripristinato per l’aeroporto il vecchio nome.

"La scelta di Comiso consente di richiamare in un luogo appropriato l’impegno politico e sociale dell’onorevole La Torre, appassionatamente schierato a favore della pace e della distensione internazionale, e al tempo stesso per il progresso economico, sociale e civile della Sicilia" ha affermato Giorgio Napolitano in un messaggio al presidente del "Centro studi e di iniziative culturali Pio La Torre", Vito Lo Monaco.

"Le sue battaglie raccolsero un vasto consenso popolare" ha aggiunto il Capo dello Stato, "e lo esposero alle minacce della mafia, di cui cadde vittima in un sanguinoso agguato che mirava a far tacere la sua voce e bloccare il processo di rinnovamento e di sviluppo dell’isola. Tuttavia la sua testimonianza non fu vana: essa divenne patrimonio generale del popolo siciliano e favorì la nascita di un comune sentire e di movimenti unitari che hanno rinsaldato la trama della democrazia".

Il circolo territoriale di Alleanza nazionale di Comiso ha difeso la scelta del sindaco e ha riconfermato "la piena approvazione della decisione della giunta comunale di restituire all’aeroporto l’intitolazione al generale Vincenzo Magliocco, (insignito, non si dimentichi, di una medaglia d’oro, due d’argento e una di bronzo)".

Ieri il sindaco di Comiso aveva invitato Veltroni a un confronto per illustrargli sia le ragioni che hanno indotto l’amministrazione comunale a tornare a intitolare al generale Magliocco l’aeroporto, sia le contestuali iniziative programmate dal comune per onorare la memoria di Pio La Torre. Ma il leader del Pd ha fatto sapere che è disponibile all’incontro solo nel momento in cui il sindaco ripristinerà l’intitolazione dell’aeroporto a La Torre. Veltroni oggi era a Comiso alla manifestazione, insieme a Fabio Mussi per le sinistre e a Beppe Giulietti dell’Italia dei valori.

"La lotta alla mafia non è di una parte, deve impegnare tutti. E’ impensabile - ha detto Veltroni - che un sindaco sulla base di sondaggi abbia deciso di cancellare il nome di un uomo che ha perduto la sua vita per combattere la mafia. Questo la dice tutta sull’Italia di oggi e la dice tutta su chi governa questo comune e non solo". E ancora: "Chi fa il sindaco, indossa la fascia tricolore, ha il dovere di rappresentare tutti i cittadini, anche quelli che non lo hanno votato. Che facciamo cambiamo i nomi delle strade in base a chi vince le elezioni? Questo sarebbe un regime, ma per fortuna in Italia non siamo in un regime. In Italia c’è ancora la democrazia".

* la Repubblica, 11 ottobre 2008


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